Uomini in nero: gli oscuri agenti anti UFO
Uomini in nero detti anche Men in Black, in acronimo MIB per il loro abbigliamento scuro, nell’ambito della teoria del complotto UFO identificherebbe supposti agenti del governo degli Stati Uniti d’America incaricati di intimidire o ridurre al silenzio i testimoni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Approfondimento su Altrarealta.com.
Si sono diffuse anche delle leggende metropolitane su queste figure misteriose. Secondo alcuni ufologi, gli uomini in nero sarebbero degli alieni, ragione per la quale vengono definiti come oscuri.
Ricordiamo il caso della fotografia di Solway Firth a causa della quale l’autore dello scatto ebbe la visita di uomini in nero che cercarono di approfondire l’accaduto.
Cenni storici sugli uomini in nero
Probabilmente il primo breve resoconto sui MIB risale al 21 giugno 1947 in occasione del cosiddetto incidente di Maury Island. Quel giorno, il pescatore Harold Dahl disse di aver avvistato sei dischi volanti nei pressi di Maury Island (si tratta di una penisola di Vashon Island, in Puget Sound, vicino Tacoma, Washington). Sull’imbarcazione c’erano Dahl, suo figlio, altri due uomini, ed un cane. Dahl scattò qualche fotografia di tali oggetti, aggiungendo che da uno di essi erano cadute delle scorie sulla sua imbarcazione, che avevano ucciso il suo cane e ferito suo figlio.
Dahl ha poi raccontato che il giorno seguente un uomo si presentò a casa sua, invitandolo a fare colazione insieme nelle vicinanze. Dahl accettò l’invito. Egli descrisse l’uomo come imponente: alto e muscoloso, con indosso un completo nero. L’uomo guidava una Buick del 1947, e Dahl immaginò che si trattasse di un agente del governo o dell’esercito.
Dopo la colazione, l’uomo gli raccontò tutti i dettagli dell’avvistamento, nonostante Dahl non ne avesse fatto alcuna pubblicità. Inoltre, l’uomo diede a Dahl un avvertimento generico, che Dahl interpretò come minaccia, circa il fatto che la sua famiglia sarebbe stata messa in pericolo se Dahl avesse rivelato a qualcuno quanto aveva visto.
Le affermazioni di Dahl sono state messe in discussione: egli stesso dichiarò in seguito che si era trattato di uno scherzo, ma nei sostenitori delle teorie del complotto permane il dubbio che l’abbia fatto per evitare ritorsioni nei confronti dei suoi familiari.
Alfred K. Bender ha indagato nella sua rubrica sulla storia di Dahl. Nel 1953, Bender dichiarò di essere stato visitato da tre uomini in nero e messo in guardia dal continuare le sue ricerche sugli UFO. Il racconto di Bender è stato poi reso celebre dal libro di Gray Barker del 1956, They Knew Too Much About Flying Saucers (Sapevano troppo sui dischi volanti).
Ruolo e funzione degli uomini in nero
Esistono alcune varianti, ma generalmente in questi racconti accadeva, in seguito a presunti avvistamenti di UFO che non fossero palesemente inconsistenti, che al testimone venissero a far visita uno o più uomini, spesso in completo nero. Gli uomini lasciavano trasparire – ovvero era il testimone ad intenderlo – di essere agenti del governo, spesso esibendo tessere identificative e chiedendo al testimone di raccontare la sua storia, o di mostrare le prove fotografiche o di fatto dell’evento segnalato. In caso di rifiuto da parte del testimone di riportare il racconto o di prestar fede alle loro credenziali, gli agenti in maniera più o meno sottile arrivavano a minacciare l’incolumità fisica del testimone o della sua famiglia.
Nonostante non sia stato mai accertato se queste minacce siano poi state condotte ad effetto, i testimoni resistenti hanno in seguito raccontato di aver comunque subito dei maltrattamenti da parte degli agenti. Alcune abitazioni sono state saccheggiate e ad altre è stato dato fuoco, presumibilmente nel tentativo di distruggere prove o di ridurre al silenzio il testimone.
In questi racconti gli agenti guidavano spesso ampie automobili dell’ultimo modello, generalmente delle Cadillac; raramente sono stati visti spostarsi in elicotteri neri.
Nell’ambito dell’ufologia il fenomeno è attualmente al centro di ampie discussioni. Lo zoccolo duro dei sostenitori della teoria del complotto degli UFO crede che il loro modo di fare ed il loro abbigliamento inusuali sia attribuibile al fatto che si tratti di alieni, il cui lavoro consiste nell’eliminare ogni prova della presenza aliena sulla Terra. Tali individui avrebbero occhi a mandorla e colorito olivastro. Secondo la classificazione dell’ufologo Brad Steiger, tale razza aliena appartiene al tipo Beta 2 e sarebbe avversaria dei cosiddetti alieni nordici.
Altri sostenitori della teoria del complotto degli UFO ipotizzano invece che si tratti di agenti governativi le cui stranezze sarebbero intenzionalmente ostentate, nel tentativo di aggiungere ulteriori stranezze ai già strani racconti sugli UFO, gettando così discredito sulle testimonianze e sui testimoni.
Fonte Parziale: Wikipedia, Amazon