Nicolas Flamel e il mito della Pietra Filosofale
Nicolas Flamel nacque presumibilmente a Pontoise nel 1330, da una modesta e dignitosa famiglia. Divenne copista e in seguito giurista. In quel tempo era un’attività redditizia e di notevole importanza, poichè dava la possibilità di insegnare a leggere e a scrivere anche a coloro che erano agiati e nobili ma non lo sapevano fare. Altrarealtà.com intraprende un viaggio alla scoperta di questo misterioso e affascinante personaggio.
Dotato di notevole spirito di iniziativa, di curiosità ed evidentemente di fiuto negli affari, riuscì ad aprire un banco di vendita sul retro delle colonne della chiesa di Saint-Jacques la Boucherie a Parigi. Prese alloggio in una casa, detta All’insegna del giglio, luogo di ritrovo di scrivani, apprendisti scrivani, amanuensi, copisti, in cui circolavano manoscritti e codici miniati di vario tipo. Facendosi largo nell’ambiente, passò da scrivano a maestro di lettere e anche editore.
In questo contesto Nicolas Flamel conobbe colei che diventerà la sua inseparabile compagna e musa ispiratrice, Perenelle, che era rimasta vedova due volte e poteva contare su un patrimonio notevole. Più grande di qualche anno di Nicolas, lui l’aiutò in alcune questioni legali (era anche un giurista e insegnava all’Università) e si sposarono nel 1357, un anno importantissimo per Flamel.
Nicolas Flamel: un personaggio che affascina ancora oggi
Documentazioni, certificati di matrimonio, atti notarili esistono: storicamente si hanno fonti concrete del personaggio e della sua vita, dunque. Vita che si ammanta di una straordinaria serie di eventi ‘fortuiti’ che la faranno entrare per sempre nella leggenda.

Nicolas Flamel
Molti sostengono che Nicolas Flames avesse trovato la Pietra Filosofale e, con essa, il segreto dell’eterna giovinezza: visse 88 anni.
Un uomo che riuscì a darsi al prossimo, elargendo i propri beni a piene mani, costruendo oltre una decina tra ospedali e case di cura, a dare ricovero ai derelitti, a restaurare chiese e monumenti. Se si sanno tutte queste cose, cosa c’è di ancora poco noto in Nicolas Flamel?
Il mito di Nicolas Flamel alchimista
La leggenda sul Flamel alchimista eccelso, che riuscì ad ottenere la Pietra Filosofale e l’immortalità, è basata in primo luogo su pubblicazioni del XVII secolo. L’opera centrale è Le livre des figures hiéroglyphiques (Libro delle figure geroglifiche), pubblicato a Parigi nel 1612 e, come Exposition of the Hieroglyphical Figures, a Londra nel 1624. Si tratta di una collezione di disegni per un timpano del Cimetière des Innocents, presumibilmente recuperata dopo una lunga scomparsa.
Nell’introduzione l’editore descrive gli sforzi di Flamel per venire a capo dei contenuti di un misterioso libretto di 21 pagine da lui acquistato dopo un sogno in cui gli avrebbe fatto visita un angelo, indicandoglielo.
Nicolas Flamel attorno al 1378 si sarebbe recato in Spagna, sulla via di Santiago de Compostela, per cercare aiuto, incontrando sulla via del ritorno un sapiente che avrebbe riconosciuto nel libro una copia del Grimorio La magia sacra di Abramelin il mago. Flamel e la moglie negli anni successivi, anche tramite lo studio di testi cabalistici, sarebbero riusciti a decifrarne il contenuto, ottenendo la Pietra Filosofale, capace di tramutare i metalli comuni in oro e l’Elisir di lunga vita.
Nicolas Flamel e la sua leggenda trovano ampi riferimenti in alcuni scritti di Isaac Newton, nel romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo e sarà fonte ispiratrice di André Breton nel secondo manifesto surrealista. Ha poi trovato ampia adozione nella letteratura popolare e nei media negli ultimi decenni. Altrarealtà.com propone un estratto video della straordinaria figura di Flamel, tratto dal programma Voyager.
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