Ippogrifo: leggendario destriero di maghi e streghe
Ippogrifo, già la parola ci fa comprendere la morfologia di questa creatura mitologica, infatti il nome di questo animale è formato dalle due parole greche híppos (cavallo) e grýps (grifone), ed è proprio così che si presenta fisicamente questa fiera bestia: zampe posteriori e corpo da cavallo mentre testa, collo, zampe anteriori ed ali tipiche dell’aquila o dell’avvoltoio a seconda delle varie illustrazioni storiche riassunte però genericamente con l’aspetto del grifone. Una creatura unica nel suo genere dotata di grande forza e velocità a cui oggi Altrarealta.com dedica un piccolo articolo.
Le sue origini risalgono all’epoca greco-romana antica, anche se ufficialmente il primo che descrisse nei dettagli l’ Ippogrifo fu Ludovico Ariosto nella sua più celebre opera: L’Orlando Furioso. Proprio nel celebre poema troviamo la prima descrizione di questo animale mitologico: “Non è finto il destrier, ma naturale, ch’una giumenta generò d’un Grifo, simile al padre avea la piuma e l’ale,li piedi anteriori, il capo e il grifo;in tutte l’altre membra parea qualeera la madre, e chiamasi ippogrifo..”.
In questo piccolo paragrafo preso dal poema, l’Ariosto descrive l’ Ippogrifo come noi lo conosciamo, ma ci da un’informazione in più. Secondo l’autore la nascita di questa creatura mitologica è avvenuta a seguito dell’unione tra un cavallo ed un grifone (creatura mitologica anch’essa) da cui appunto sarebbe stato generato l’ Ippogrifo. Tuttavia questa teoria è assai discussa tra gli studiosi di Criptozoologia (ovvero la scienza che studia gli animali estinti o quelli ritenuti leggendari o comunque dall’esistenza non comprovata).
La Nascita dell’ Ippogrifo: tra leggende e teorie

Ippogrifo : l’Orlando Furioso
Nel suo Orlando Furioso, l’Ariosto cerca di dare una spiegazione alla nascita dell’ Ippogrifo attribuendola appunto all’unione di un Cavallo ( Giumenta ) con un Grifone (Grifo). Tuttavia questa teoria ha trovato numerose critiche: storicamente sembra che il Cavallo e il Grifone siano due animali all’antitesi, eterni rivali e nemici. Alla luce di ciò i vari ricercatori ritengono impossibile l’unione tra queste due bestie.
L’idea di base dell’Ariosto sembra ispirata liberamente da alcuni scritti di Virgilio (Bucoliche di Virgilio) dove il celebre poeta per indicare qualcosa di assai raro utilizzava la metafora “incrociare cavalli con grifoni”. Ma è proprio questa rarità che fa escludere la teoria di questa unione, riducendola ad una leggenda dentro la leggenda stessa. Anche se la Rarità dell’ Ippogrifo è conclamata da tutti gli scritti storici giunti fino a noi.
Le altre teorie, contrariamente, asseriscono che l’Ippogrifo sia invece il frutto di una mutazione dello stesso Grifone o meglio di una particolare specie che per qualche “scherzo” della natura abbia dotato alcuni Grifoni di un corpo privo di pelo e con degli zoccoli posteriori a posto degli artigli. Infine è giusto citare anche la teoria secondo cui l’ Ippogrifo sarebbe nato grazie ad un’intervento “magico” od “alchemico” prendendo spunto da un’altra creatura leggendaria come il Pegaso.
Ippogrifo: il fiero destrier dei Maghi e Streghe
A Seguito degli scritti dell’Ariosto, la bibliografia che trattava l’ Ippogrifo si moltiplicò a dismisura arrivando fino ad i giorni nostri. Chi non ha visto il celebre maghetto Harry Potter cavalcare, durante una delle sue avventure, la maestosa creatura chiamata “Fiero Becco”?? Ma questo è solo l’ultimo esempio di una lunga lista.
In vari scritti risalenti a varie epoche sembra che l’ Ippogrifo sia stato designato come il destriero preferito dai Maghi ed anche da alcune Streghe. Dietro questa scelta ci sarebbero alcune peculiarità fisiche e caratteriali di questa fiera creatura. Innanzitutto gli scritti ci dicono che l’ Ippogrifo sia un’onnivoro dalle spiccate doti di cacciatore, capace di trovare una preda dall’alto dei cieli oppure in mezzo ad una foresta. Altra caratteristica fisica era la forza e la velocità con cui riusciva spostarsi questo animale mitologico: sembra che da alcuni maghi venisse utilizzo per il trasporto di materiali e merci “pregiate” ed importanti, od utilizzato come mezzo di trasporto e di difesa.
Altra peculiarità molto apprezzata è la sua più facile addestrabilità (se rapportata con il suo parente prossimo ovvero il Grifone) il che facilitava il suo mantenimento: era sovente che alcuni maghi lasciassero la creatura libera di allontanarsi ma al loro richiamo l’ Ippogrifo, dotato anche di uno speciale udito, sarebbe tornato dal suo padrone pronto a servirlo. Questa creatura mitologica sembra citata anche in alcuni scritti di alcune Streghe dove le sue piume erano utilizzate nei riti e negli incantesimi atti a dimenticare sofferenze e torture.
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