Georges Gurdjieff, filosofo e mistico armeno

Georges Gurdjieff che Altrarealtà.com oggi pone tra i personaggi del mistero, è stato un filosofo, scrittore, mistico e maestro di danze sacre armeno, vissuto tra il 1866 e il 1949. Il suo insegnamento combina sufismo e altre tradizioni religiose in un sistema di tecniche psicofisiche che cerca di favorire il superamento degli automatismi psicologici ed esistenziali che condizionano l’essere umano.
La vita umana è vissuta in uno stato di veglia apparente prossimo al sogno. Per trascendere lo stato di sonno (o di sogno) Gurdjieff elaborò uno specifico lavoro su se stessi al fine di ottenere un livello superiore di vitalità e consapevolezza. La sua tecnica prevede il raggiungimento di uno stato di calma e isolamento, a cui segue il confronto con altre persone.
Dopo aver attratto a sé un consistente numero di allievi e discepoli anche di una certa rilevanza, fondò una scuola per lo sviluppo spirituale, chiamata Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo.
Georges Gurdjieff il Maestro di architetti e letterati

Georges Gurdjieff
Negli anni, l’insegnamento di Georges Gurdjieff ha influenzato diversi personaggi noti della cultura e della letteratura: fra questi, uno dei più importanti architetti statunitensi del XX secolo, Frank Lloyd Wright, che gli tributò un pubblico riconoscimento durante un congresso svoltosi dopo la morte del maestro. Suoi allievi furono anche la scrittrice Pamela Lyndon Travers, nota per avere creato il personaggio di Mary Poppins e lo scrittore francese René Daumal, oltre alla celebre poetessa e scrittrice Katherine Mansfield che, affetta da tubercolosi, volle passare l’ultimo periodo della sua vita accanto al Maestro, vivendo quasi come un’eremita in una casetta che il Maestro le aveva offerto nella sua tenuta. Fra i discepoli attuali più noti, il regista teatrale inglese Peter Brook, il cui film Incontri con uomini straordinari e la sua autobiografia I fili del tempo riportano ampie testimonianze della sua vicinanza all’insegnamento di Gurdjieff, il cantautore e regista Franco Battiato e Alice, interprete dello stesso Battiato in numerose performances.
Tra il 1887 e il 1907 Georges Gurdjieff forma un gruppo chiamato i Cercatori della verità, compie numerosi viaggi in Medio Oriente e in India, che lo portano fino al Tibet (dove assiste al massacro dei tibetani da parte dei britannici a Guru e alla successiva conquista di Lhasa. Il motivo (o la suggestione) che lo spinge a continuare il suo pellegrinaggio per vent’anni è la ricerca di una misteriosa Confraternita di Sarmoung, ipoteticamente sviluppatasi nel 2500 a. C. in Babilonia, di cui aveva trovato un riferimento nel 1886.
Il Maestro propose una sua personale classificazione delle tradizioni spirituali esistenti:
- La Via del Fachiro, basata principalmente su un lavoro sul corpo;
- La Via del Monaco, basata principalmente su un lavoro sul sentimento;
- La Via dello Yogi, basata principalmente su un lavoro sulla mente;
- La Via dell’Uomo Astuto pone l’accento sull’armonizzazione dell’uomo in tutte le sue parti costituenti, permettendogli di poter continuare la propria vita quotidiana normalmente. La sua particolarità consiste nell’essere attiva nella vita di tutti i giorni, perché propone l’apprendimento di un Sapere antichissimo, tramandato esclusivamente oralmente e per pratica diretta, con il quale l’uomo addormentato può risvegliarsi dal suo torpore profondo, iniziare a conoscere se stesso, ed aprirsi a quelle zone luminose interiori, inesplorate e Sacre, attraverso il primo raggiungimento di una nuova qualità di Essere.
Per Gordjieff le vie tradizionali per lo sviluppo interiore dell’uomo risultano inadatte alla vita dell’uomo occidentale, in quanto richiedono l’abbandono della vita ordinaria per dedicarsi interamente ad esse.
Georges Gordjieff: approfondimento bibliografico
Vogliamo in tal sede porre l’accento sull’aspetto educativo del maestro Georges Gordjieff, selezionando per i nostri lettori un libro curato da Luigi Maggi teosofo, insegnante e scrittore, che considera l’insegnamento di questo grande Maestro più dal lato del cuore che da quello della mente e che quindi si colloca fuori da scuole o indirizzi di discepoli più o meno autorizzati, per tentare di ricollegarsi alla fonte stessa dell’insegnamento: la famosa fratellanza Sarmoung.
Il metodo suggerito per attuare il collegamento, soprattutto tramite l’attivazione dell’archetipo della Bellezza, è la psicotematica, che ci permette di capire attraverso lo sviluppo dell’intuizione dell’Essenza, cosa intendesse Gurdjieff per “lavoro”.
In Natura esso è la preparazione del miele da parte delle api, opera di trasmutazione sul piano umano della Personalità nel suo graduale passaggio dall’Ombra alla Luce.
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Fonte Parziale: Macrolibrarsi.it
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