I due Dii: Dio padre, Dio figlio di F. Palmisano (Recensione Libro)

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€ 14
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I due Dii: Dio padre, Dio figlio è un romanzo scritto da Francesco Palmisano che Altrarealtà.com consiglia oggi ai propri lettori.
Il romanzo apre con un’intervista rivolta al Papa dove il giornalista pone una domanda emblematica sul perchè al mondo ci sia la sofferenza e perchè questa colpisca sempre anime innocenti come i bambini. Il Santo Padre pare non avere una risposta che possa soddisfare e rendere giustizia allo stesso tempo. Un silenzio che potrebbe avere infinite chiavi di lettura: non quello del Papa che, d’altronde, è anche lui spettatore silenzioso e umanamente impotente di fronte alle ingiustizie del mondo. Come tutti i credenti del resto, tale interrogativo viene rivolto all’Onnipotente e anch’Egli pare essere silenzioso e non dare una motivazione “razionale” a tanti avvenimenti dolorosi e iniqui.
Nel libro I due Dii: Dio padre, Dio figlio, il protagonista è Franco, nome dello stesso autore come del Santo Padre: un ragazzo di appena diciotto anni, il quale suppone di avere la risposta che il Santo Padre non riesce a fornire di fronte ad un microfono e ad una domanda fatta così a freddo. La soluzione? Trovarla nella propria Ragione. Nel razionalismo che pare dare spiegazioni a qualsiasi circostanza. Stranamente però la sofferenza e il dolore che esistono al mondo non riescono a trovare una motivazione “razionale” e forse proprio per questo la domanda rivolta al Papa non riesce a trovare una risposta esaustiva.
I due Dii: Dio padre, Dio figlio: l’autore
Franco Palmisano, autore del romanzo, è nato a Taranto il 6 aprile 1935, dal 1970 vive a Torino. Magistrato, già Presidente del Tribunale del Riesame di Torino. Ha pubblicato numerosi saggi e libri giuridici, specialmente sul diritto urbanistico e sulla tutela delle persone incapaci.Nel 2010 ha pubblicato una silloge di poesie: A sera, se sarà, in cui ha raccolto parte dei versi scritti trenta-sessanta anni prima. Con queste vecchie poesie ha ottenuto numerosi premi e segnalazioni, tra cui ricordiamo: Premio Ibiskos 2009, Premio è tempo di parole, 2010; Premio Mario Soldati 2012; Premio Scriviamo Insieme 2013.
In I due Dii: Dio padre, Dio figlio si impegna in un romanzo a carattere religioso, il dialogo schietto e razionale, a tratti pungente tra un credente e un non credente dove alla fine la Ragione pare avere l’ultima parola: quella dell’evidente situazione nella quale il dolore pare accanirsi in maniera ingiusta sui deboli, su coloro che non possono difendersi, sugli invisibili.
Un dialogo che viene visualizzato quasi come una conversazione tra persone che parlano lingue diverse o forse utilizzano canali diversi di interazione. Quello del trascendente e quello del razionale. Protagonista vuol essere un giovane diciottenne: un ragazzo che si affaccia alle esperienze dure della vita chiedendosi perchè il suo destino non può essere il destino di tanti bambini che avrebbero tutto il diritto di vivere la propria esistenza in serenità e gioia. Una domanda che rivolge alla logica, alla mente, a ciò di cui può avere un controllo più diretto e immediato del dialogo con il Soprannaturale.
I due Dii: Dio padre, Dio figlio: ragione e fede a confronto
Il problema del rapporto tra ragione e fede, prefigurato nel libro I due Dii: Dio padre, Dio figlio, si pone quando vi è l’affermazione del cristianesimo, per il quale la verità è fondata sulle rivelazioni divine quindi sulle rivelazioni contenute nelle sacre scritture. Questo problema viene posto come una ricerca degli aspetti che conciliano e che dividono le verità di fede e quelle filosofiche.
I vari filosofi che si cimentano a spiegare il rapporto tra ragione e fede sono tanti primo fra tutti Sant’Agostino. Il pensiero di Agostino fra fede e ragione è contenuto nell’espressione capire per credere e credere per capire. Agostino non mortifica la fede o la ragione ma li rende uniti. Per Agostino la fede è una cosa ricercata la fede e una cosa rivelata, fede e ragione si completano a vicenda. La fede si deve distinguere dall’opinione che è un’assenso incerto mentre la fede è un’assenso certo a cose certe. Quindi ci sono verità che credute possono essere dimostrate e verità che invece vanno solo credute e eventualmente dimostrate, come nel caso della domanda posta dal giovane protagonista del romanzo.
La fede illumina e indica l’oggetto della ricerca umana cioè Dio. Agostino sostiene che c’è accordo tra ragione e fede e che la ragione non può fondare se stessa senza il lume della fede. Per Agostino sono inoltre importantissime le Sacre Scritture o meglio dire l’interpretazione di esse, si devono leggere con attenzione e si devono interpretare bene perche esse esprimono una testimonianza di un fatto accaduto ma inoltre esprimono verità ulteriori su l’uomo su Dio e sul loro rapporto. Agostino inoltre elabora la dottrina della conoscenza secondo la quale si conosce per illuminazione cioè la verità è già dentro l’uomo l’illuminazione serve all’uomo per scoprire la verità e il lume è appunto la fede.
Una chiave di lettura nuova che potrebbe far riscoprire a Franco, giovane diciottenne protagonista del libro I due Dii: Dio padre, Dio figlio, come interpretare quello che a prima vista può sembrare un silenzio da parte del Divino per ricercare la risposta al suo interrogativo.
Fonte Parziale: Macrolibrarsi.it
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