Coniglietto di Pasqua: la leggenda di Easter Bunny
Coniglietto di Pasqua o leggenda di Easter Bunny ha origine europea, precisamente in Alsazia. Narra la leggenda che questo simpatico animaletto, abbigliato con vestiti che lo rendono simile ad essere umano, si diletti a portare uova colorate, dolciumi e talvolta anche giochi durante la vigilia di Pasqua, a tutti i bambini, al pari di Babbo Natale o della Befana. Tuttavia non le lascia in bella mostra come il panciuto e barbuto Babbo Natale bensì le nasconde in attesa che tutti i bambini, destinatari del dono, possano trovarle.
Questa leggenda è legata ad una storia di tradizione tedesca, citata nel 1682 da Georg Franck von Franckenau nel libro De ovis paschalibus (A proposito delle uova pasquali) riferendosi ad una tradizione tedesca secondo la quale una lepre, simbolo di fertilità come il coniglio, portava uova ai bambini che avevano assolto al compito di essere obbedienti e tranquilli nel periodo pasquale.
In molte chiese della Germania, la domenica di Pasqua, un coniglio vivo che rappresentava il coniglietto di Pasqua, veniva portato nella comunità per annunciare un messaggio a tutti i bambini.
Due secoli fa si diffuse l’usanza di fare biscotti a forma di coniglietto, esportando tale consuetudine anche negli USA, attraverso i emigranti tedeschi. Nascevano quindi delle vere cacce all’uovo, nei prati, tra i cespugli del giardino, nascoste dal coniglietto di Pasqua.
Attualmente il simbolo del coniglietto è diffuso nei paesi di lingua tedesca, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna dove nel periodo pasquale si regalano coniglietti di cioccolata e si cantano canzoncine e filastrocche legate al simpatico personaggio. Dal cesto delle uova, donate ai bambini dal coniglietto di Pasqua, deriva la tradizione delle uova colorate e dipinte presentate in cesti decorati.
La leggenda del Coniglietto di Pasqua in diversi paesi
La leggenda del Coniglio di Pasqua (Easter Bunny) risulta molto diffusa e popolare in Inghilterra e in Germania. Secondo la leggenda, verso la fine dell’inverno, la dea Eostre, divinità germanica legata al rinnovarsi della vita e dal cui nome deriva il termine Easter, Pasqua, trovò un uccello ferito a terra mentre passeggiava nel bosco.
Compassionevole nei confronti della piccola creatura, la dea decise di trasformarlo in una lepre in modo tale che potesse superare il resto dell’inverno e trovare un rifugio. La trasformazione non fu però completa. Pur avendo preso l’aspetto di una lepre, l’uccellino mantenne la capacità di deporre le uova da lasciare in dono ad Eostre come ringraziamento per aver avuto salva la vita.
I Britannici associavano la lepre alle divinità della luna e della caccia e i Celti la consideravano un animale divinatorio. In molte culture, da quella cinese a quella indiana o africana, campeggia l’immagine della lepre impressa nella Luna. Nella tradizione buddhista le leggende narrano di come una lepre si sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha impresse l’immagine dell’animale sulla luna. In Cina la lepre lunare ha un pestello ed un mortaio con cui prepara un elisir di immortalità.
Gli Indiani Algonchini adoravano la Grande Lepre che si diceva avesse creato la Terra. Nell’antica Europa i Norvegesi rappresentavano le Divinità lunari accompagnate da una processione di lepri che portano lanterne. Anche la Dea Freya aveva come inservienti delle lepri e la stessa Dea Eostre era raffigurata con una testa di lepre. La lepre di Eostre, che deponeva l’uovo della nuova vita per annunciare la rinascita dell’anno, è diventata l’odierno Coniglietto di Pasqua che porta in dono le uova, altro simbolo di fertilità.
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