Cagliostro alchimista dalla misteriosa identità
Cagliostro fu un personaggio distintosi per le sue eccezionali doti di guaritore, preveggente, alchimista che gli fanno acquistare il titolo di personaggio del mistero. Approfondimento su AltraRealtà.com.
Dopo una vita errabonda nelle varie corti europee fu condannato dall’Inquisizione al carcere a vita per eresia e fu rinchiuso nella fortezza di San Leo. La ricostruzione della sua vita resta ad oggi molto discussa ed enigmatica. In particolare alcune indagini storiche concordano nel ritenere il conte di Cagliostro e Giuseppe Balsamo due persone distinte.
Secondo lo scrittore Pier Carpi, Alessandro,conte di Cagliostro, sarebbe stato il figlio illegittimo di un principe portoghese il quale durante le persecuzioni in occasione della cacciata dei Gesuiti, presagendo che la vita del bambino fosse in pericolo, lo avrebbe affidato a Pietro Balsamo, mercante di Palermo (dietro forte compenso). Questi lo avrebbe spacciato per suo figlio, salvandolo da morte sicura, portandolo con sé a Palermo e fu facile far credere a tutti che fosse suo figlio in quanto la moglie aveva partorito, nello stesso periodo, un bambino che fu chiamato Giuseppe. Crebbero insieme i due fanciulli ma mentre Alessandro Cagliostro avrebbe seguito il suo destino Iniziatico, incontrandosi col suo maestro Althotas e viaggiando, Giuseppe Balsamo fu un truffatore fin dall’infanzia.
Cagliostro e la sua reale identità

Oggetti di Cagliostro
La storia ha restituito infine ad Alessandro Conte Cagliostro, la sua dignità. Si è chiarito infatti indubitabilmente che il grande umanista, per molti versi prosecutore di Giordano Bruno e vero padre del motto Liberté, Fraternité, Egalité che sarà adottato dalla Rivoluzione Francese, nulla avesse invero a che fare con Giuseppe Balsamo, uno dei personaggi più discutibili dei suoi tempi, avezzo a vivere di truffe, raggiri e dello sfruttamento della prostituzione della propria moglie.
L’identificazione di Cagliostro con Giuseppe Balsamo: misteriosa anche la morte
Il tracollo di Cagliostro e l’arresto

Cella Cagliostro
Inizialmente viene rinchiuso nella cella del pozzetto, priva di ogni suppellettile e con condizioni igieniche pessime, tanto che il Tenente Sempronio Semproni di stanza a San Leo chiede – il 22 Luglio 1794 al cardinale Zelada – di poterlo trasferire in un’altra cella dalle condizioni igieniche migliori. Nella cella dove presumibilmente morì, qualcuno ancora oggi lascia una rosa. La suddetta cella non presentava aperture e i il cibo veniva calato da una botola nel soffitto.