Arca dell’Alleanza: la più importante reliquia ebraica
Arca dell’Alleanza: si tratta della reliquia che più di tutte ha nutrito leggende e suscitato curiosità. Approfondimento su Altrarealta.com.
La Bibbia la descrive come una cassa di legno rivestita d’oro e riccamente decorata, la cui costruzione fu ordinata da Dio stesso a Mosè, e che costituiva il segno visibile della Sua presenza in mezzo al Suo popolo. Ciò indica appunto l’elevata sacralità di questo oggetto soprattutto per la religione ebraica.
E’ il libro dell’Esodo che ne parla per la prima volta, quando narra l’episodio della conversazione avvenuta tra Dio e Mosè sul Monte Sinai per stringere l’alleanza con il popolo eletto. In quella occasione Dio ordina di realizzare uno scrigno ove custodire le Tavole della Legge, dando anche le indicazioni precise su come realizzarla.
Descrizione dell’Arca dell’Alleanza nelle Sacre Scritture

Arca dell’Alleanza
L’Arca dell’Alleanza quindi viene descritta nei minimi particolari all’interno del Testo biblico che narra dell’Esodo del popolo ebraico dall’Egitto alla Terra Promessa:
doveva essere realizzata in legno di acacia, rivestita internamente ed esternamente da lamine di oro puro, con un coperchio d’oro massiccio decorato con due statue di cherubini con ali spiegate, fornita di lunghe aste laterali, passanti per quattro anelli d’oro, con cui solo i sacerdoti Leviti potevano sollevarla e trasportarla, protetta da pelli di delfino e panni di colore viola: a chiunque altro era vietato toccarla e nessuno poteva guardarla. Quando Davide fece trasportare l’arca a Gerusalemme, durante il viaggio un uomo di nome Uzzà vi si appoggiò per sostenerla, ma cadde morto sul posto, come narra il Secondo Libro di Samuele.
In molti altri passi dei testi sacri l’arca è citata oltre che come guida del popolo eletto nella ricerca della terra promessa, anche come potente protezione dei figli d’Israele in ogni momento di crisi e di pericolo: durante l’attraversamento del Giordano, durante le guerre con i Filistei, durante la conquista di Gerico, etc…
Dal momento della collocazione dell’arca all’interno del tempio fatto costruire appositamente dal re Salomone per conservarla, però, l’Arca dell’Alleanza non viene più esplicitamente citata nei libri sacri, né quando viene descritta la conquista di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor nel 586 a.C. con il conseguente saccheggio del tempio; né quando Ciro il Grande restituisce agli Ebrei tutti gli oggetti sacri profanati dal tempio, alla fine della cattività babilonese; né quando il secondo tempio, costruito per celebrare il ritorno alla libertà, venne distrutto nel 70 d.C. durante la conquista romana ad opera dell’imperatore Tito.
Dove si trova ora l’Arca dell’Alleanza?
Tra le ipotesi formulate circa la collocazione dell’Arca dell’Alleanza, vi è quella contenuta nella Bibbia che nel Secondo Libro dei Maccabei, non ritenuto canonico da Ebrei e Riformati, collocherebbe l’Arca all’interno del Monte Sinai per mano del profeta Geremia.
L’ipotesi ebraica la vede invece collocata esattamente al suo posto, secondo il Talmud, ossia nel luogo originario del Sancta Sanctorum: infatti già re Salomone, poiché profetizzò la futura distruzione del Tempio, fece costruire un luogo sotterraneo in cui nasconderla in seguito nel caso di attacchi nemici; la tradizione ebraica vuole che re Giosia l’abbia poi nascosta 22 anni prima della distruzione del Tempio fatto costruire da re Salomone.Si insegna infatti che anche durante gli anni del secondo Tempio di Gerusalemme essa non fu all’interno del Sancta Sanctorum ma sempre in un luogo sotterraneo del Tempio non mancando comunque la sua funzione di santità. Si ritiene infatti che la Gloria Divina si sia rivelata durante il periodo del primo Tempio ma non durante quello del secondo sebbene fosse comunque presente.
Vi sarebbe ancora la cosiddetta ipotesi etiope: secondo un’antica tradizione contenuta nel testo sacro etiope Kebra Nagast (il Libro della Gloria dei Re), l’Arca sarebbe invece stata donata dal Re Salomone a Menelik I (seconda metà del X sec. a.C.), il figlio da lui avuto dalla regina di Saba, leggendaria fondatrice della nazione etiope (secondo un’altra versione, Salomone volle donare a Menelik una copia dell’Arca, ma questi la scambiò di nascosto con l’originale). Vi è ancora oggi una chiesa cristiana di rito copto in Etiopia a Axum nella quale i religiosi etiopici sostengono di conservare l’Arca; tale affermazione non può però essere verificata in quanto, essi dicono, l’Arca è un oggetto così sacro che a nessuno può essere permesso di vederla. L’unica persona a cui è concesso questo privilegio è il suo custode: egli vive in solitudine nella cappella dove sarebbe riposta l’Arca dell’Alleanza senza avere contatti col mondo, e alla protezione della reliquia dedica la sua intera vita.
Fonte Parziale: Macrolibrarsi Youtube