Angelo Bona: ipnosi regressiva evocativa (Recensione Libro)
Angelo Bona è uno psicoterapeuta italiano che ha approfondito la sua esperienza medica nel campo dell’ipnosi e della tecnica pseudoscientifica dell’ipnosi regressiva. L’argomento sta sempre di più prendendo piede non solo nella comunità scientifica (con il solito cauto scetticismo) ma anche tra le persone comuni che sempre di più chiedono informazioni su queste tecniche. Su www.altrarealta.com abbiamo già trattato l’argomento ipnosi regressiva ma oggi vogliamo presentare questo argomento in modo più approfondito, parlando anche di uno dei suoi protagonisti.
Dottore in Medicina e Chirurgia, Angelo Bona ha perfezionato il proprio percorso di studi conseguendo il diploma di psicoterapeuta e l’iscrizione all’elenco dei medici psicoterapeuti di Bologna. Si è poi specializzato in Anestesia e Rianimazione e si è dedicato alla libera professione e alla psicoterapia individuale.
Nel corso degli anni il dott. Angelo Bona ha approfondito l’analisi dei testi indiani e della cultura orientale, prestando particolare attenzione ad autori come Patanjali, Paramahansa Yogananda, Maharishi Mahesh Yogi, Laozi, Jiddu Krishnamurti e Alan Watts. Nel 2005 fonda l’A.I.I.Re., Associazione Italiana Ipnosi Regressiva, della quale è il presidente oltre che autore di numerose pubblicazioni sul tema dell’ipnosi regressiva.
Angelo Bona e il metodo dell’ipnosi regressiva

Dottor Angelo Bona
Sebbene sia considerata una tecnica priva di fondamento scientifico, capace di produrre falsi ricordi, confabulazioni, ossia racconti deformati nella sostanza e prodotti inconsapevolmente, l’ipnosi regressiva viene utilizzata dal dottor Bona, oltre che da altri luminari come Raymond Moody e Brian Weiss.
I critici della metodica parlano di pseudoreminiscenze, cioè di alloamnesie (con errori nella collocazione dell’evento) o di pseudomnesie (ovvero falsi contenuti della memoria relativi a esperienze mai vissute). Di parere opposto è il dottor Raymond Moody, il quale ha una posizione totalmente controcorrente rispetto ai difensori del metodo scientifico, considerando l’ipnosi regressiva come una rivelazione dell’inconscio più profondo, che ci dà la prova di una vita precedente.
In base ai risultati ottenuti con questo metodo, Angelo Bona ritiene, invece, che i pazienti seguiti abbiano effettivamente ricordato vite precedenti. Sulla base dei risultati ottenuti ha ritenuto di poter definire pertanto una legge karmica emozionale, secondo la quale gli stati emotivi indotti in noi stessi e negli altri nelle vite precedenti sarebbero rispecchiati emozionalmente nelle patologie attuali. Ritiene inoltre che eventi disarmonici generino nuclei di tensione karmica che produrrebbero dolore se non vengono fatti sfogare per mezzo di una abreazione. L’ipnosi regressiva sarebbe una delle metodologie che consentirebbero di disinnescare questi nuclei di tensione.
Attraverso l’ipnosi regressiva Angelo Bona scopre la sua vita precedente
Bona afferma di ricollegarsi alla filosofia delle Upanishad dell’antica India, risalenti al 900 a.C., e che si ritrova negli Yogasutra di Patanjali (vissuto probabilmente tra il IX e il IV secolo a.C.). Il religioso indiano riteneva che l’anima conservi le impressioni (samskāra) delle vite precedenti che il karma ha determinato. Patanjali chiamava il processo di presunta regressione a vite precedenti pratiprasavah, letteralmente riassorbimento, nascita a ritroso. Tale pratica sarebbe in uso in numerose scuole di Yoga. In riferimento alle polemiche, Angelo Bona ha affermato che la scienza giustamente ritiene di non poter integrare in essa l’ipnosi regressiva, perché apre territori e mondi non ancora classificabili.
In un’intervista è lo stesso dottor Bona a rivelare: In una vita precedente sono stato un sacerdote druido. Ero uno di quei sacerdoti che gli antichi Celti, il popolo vissuto in Europa oltre duemila anni fa, consideravano i custodi della terra. A questa conclusione sono giunto dopo molti anni di ricerche inseguendo una precisa e forte intuizione interiore riguardante le mie origini. Ho fatto molti viaggi in Irlanda, in Bretagna, in Galles e alla fine, attraverso sogni, regressioni ipnotiche e coincidenze perfette e inoppugnabili, ho fatto la mia incredibile scoperta. La mia storia può sembrare incredibile ma è reale.
E’ un cammino interiore, una vera e propria ricerca che mi ha dato l’esatta percezione di ciò che sono e che sono stato. Fin da bambino, ho sempre avuto strani ricordi, frammenti di una memoria passata. Erano immagini di sacerdoti vestiti di tuniche bianche, incappucciati, con lunghe barbe e capelli candidi. Inoltre, ho sempre avuto una fortissima attrazione verso la Gran Bretagna e il nord della Francia, verso i territori dove un tempo vissero i Celti, verso i dolmen e i menhir, cioè quegli antichissimi monumenti come Stonehenge, verso le foreste di querce che erano gli alberi sacri dei Druidi.
Il dottor Bona racconta un episodio accadutogli tempo addietro: egli vide in sogno un druido che gli avrebbe rivelato il suo vero nome: Sir Mon Idrakun. Da quel giorno nacque forte l’esigenza di approfondire le sue origini e la sua natura. Attraverso l’ipnosi regressiva, praticata da un suo collega, Angelo Bona racconta di un rituale e di tre sacerdoti vestiti di bianco, una spiaggia, un anfiteatro presso il mare e molta gente presente al rituale. Il suo linguaggio era poetico e la voce ricca di emozione. Un’esperienza che lo spinse ad approfondire seriamente la conoscenza delle sue origini.
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