Anatoly Moskvin: il collezionista di bambole umane
Anatoly Moskvin è un uomo ossessionato dalla morte. Un genio, come lo ha definito chi lo conosce, ma che ha toccato i più profondi abissi della follia. Approfondimento su Altrarealtà.com.
Tutto inizia con il brutale assassinio di una bambina, Olga. Siamo in Russia, anno 2002. Al pari della favola di Cappuccetto Rosso ma con un finale meno lieto, la bambina approfittò dell’assenza dei genitori per decidere di far visita alla nonna distante solo un isolato da casa sua. La sua vita è stata spezzata da un tossicodipendente che ha posto fine alla sua giovane vita solo per un tentativo di rapinarla dei suoi orecchini. Olga venne uccisa a sprangate.
Sulla tomba della bambina iniziarono ad apparire strani biglietti dove le si augurava buon compleanno o le si augurava un buon anno scolastico. Quello che pareva uno scherzo di cattivo gusto si tramutò in orrore. Seguirono biglietti di minaccia dove si richiedeva di ergere un monumento per Olga altrimenti il suo corpo sarebbe stato portato via. Nel 2011 la svolta: Anatoly Moskvin viene arrestato e viene considerato l’autore delle strane lettere. Quando le autorità provarono a riesumare il corpo di Olga non lo trovarono e pensarono di perquisire l’appartamento di Anatoly per trovare delle tracce.
Il macabro ritrovamento nell’appartamento di Anatoly Moskvin

L’appartamento di Anatoly Moskvin
Quando la polizia fece irruzione nell’appartamento di Anatoly Moskvin, la scena che si presentò fu sconvolgente. L’intero appartamento era disseminato di corpi di bambini dai 3 ai 12 anni, tutti semimummificati: i corpi rinvenuti erano 28. I corpicini erano stati addobbati di vestitini da festa e maschere, per occultarne l’avanzato stato di decomposizione. Uno di essi fu vestito da orsetto di pelouche.
Anatoly Moskvin le aveva disposte su sedie e sul divano come se le povere salme stessero partecipando ad una inquietante festa di compleanno. Macabre bambole umane che offrivano uno spettacolo triste e spaventoso nello stesso tempo.
Ma chi era l’autore di questo scenario degno di un horror? Anatoly Moskvin era uno storico russo, un uomo molto apprezzato da chi lo conosceva per la sua estrema genialità: parlava 13 lingue diverse. Purtroppo la follia crebbe col tempo, andando ad aumentare la sua morbosità e la sua ossessione nei confronti della morte, dopo aver subìto abusi sessuali in tenera età. Secondo la sua versione, tale ossessione crebbe quando i suoi genitori da piccolo lo obbligarono a baciare per l’ultima volta il volto di una sua amica morta precocemente. L’uomo aveva il desiderio di adottare una bambina: un desiderio irrealizzabile in quanto Anatoly non era sposato. Furono visitate da Anatoly Moskvin tutte le tombe nel raggio di 20 miglia dalla sua abitazione. Il suo era un modo per rendere omaggio alle piccole salme: credeva di essere così l’unico a dare loro affetto e protezione. Una forma di devianza che rappresentò un ulteriore motivo di dolore dato alle famiglie dei piccoli bambini portati via dalle loro tombe. Anatoly Moskvin è stato rinchiuso in una clinica psichiatrica, dopo essere stato dichiarato incapace di intendere e di volere. Il suo caso è considerato un caso irreversibile per cui ci sono forti dubbi sul fatto che Anatoly possa lasciare un giorno l’istituto psichiatrico dove tutt’oggi è internato.
Fonte Parziale: Youtube