Zodiac Killer: caso irrisolto di un omicida seriale
Zodiac Killer o Killer dello Zodiaco è un assassino seriale che fece piombare nel terrore la California negli anni 60/70, commettendo una serie di delitti efferati a lui imputabili ma che non riuscirono mai ad ottenere giustizia con il suo arresto. Approfondimento su Altrarealtà.com.
Sono moltissime purtroppo le storie di cronaca che parlano di psicopatici assassini seriali che sfidano le autorità di polizia attraverso dei messaggi. Il caso di Zodiac è emblematico e può essere definito come uno dei più misteriosi, potendo essere equiparato al caso di Jack lo Squartatore.
Zodiac Killer appartiene all’alveo dei casi irrisolti: il responsabile di cinque omicidi compiuti tra il dicembre 1968 e l’ottobre 1969, quattro uomini e tre donne di età compresa tra i 16 e i 29 anni furono colpiti ma due di questi riuscirono a sopravvivere alle aggressioni. Probabilmente potrebbero essere a lui attribuiti altri casi di omicidio ma le prove raccolte non riescono a collegare i fatti al serial killer, la cui identità resta ancora oggi ignota. La polizia di San Francisco ha catalogato il caso come inattivo nell’aprile del 2004 ma l’ha riaperto nel marzo del 2007 mentre in altre giurisdizioni il caso rimane aperto.
Zodiac Killer: i casi di omicidio accertati

Vittime di Zodiac Killer
Il Killer dello Zodiaco fece parlare di sé per la prima volta per l’apparentemente casuale omicidio di Betty Lou Jensen e David Faraday, il 20 dicembre 1968, a Benicia, California. La coppia era al suo primo appuntamento e aveva programmato di andare a vedere un concerto natalizio a Hogan High, a pochi isolati dalla casa della Jensen, ma alla fine decise di andare a trovare un amico e di fermarsi quindi in un ristorante. All’incirca alle 23:15, Faraday e Jensen parcheggiarono l’auto in una piazzola in Lake Herman Road. Poco dopo le 23, Zodiac parcheggiò accanto a loro. Almeno un testimone passò lì accanto in automobile e vide entrambe le macchine, ma non vide nessuno all’interno. Pochi istanti dopo sentì un rumore che gli parve uno sparo, ma non ne fu sicuro poiché aveva l’autoradio accesa. Zodiac sparò a Faraday una volta alla testa e alla Jensen cinque volte alla schiena, poiché cercava di scappare. I loro corpi furono trovati pochi minuti dopo da Stella Borges, che abitava nei pressi: la donna avvisò il capitano Daniel Pitta e l’ufficiale di polizia William T. Warner. Sul caso lavorò il detective Les Lundblad del dipartimento dello sceriffo della contea di Solano, ma le indagini non portarono a nulla.
Darlene Ferrin e Michael Mageau vennero assaliti verso la mezzanotte fra il 4 e il 5 luglio 1969, al parcheggio del Blue Rock Springs Golf Course di Vallejo, California, a circa 6 km dal luogo del delitto sulla Lake Herman Road. Mentre sedevano nell’auto della Ferrin, un’altra auto si avvicinò e parcheggiò accanto alla loro, poi si allontanò quasi subito, quindi tornò dopo circa dieci minuti. Zodiac parcheggiò dietro di loro per impedire loro la fuga, scese dall’auto e si accostò alla macchina delle vittime dalla parte del passeggero, usando una torcia per accecare i due ragazzi. Quindi sparò loro con una Luger 9mm. Alle 00:40 del 5 luglio un uomo fece una telefonata anonima al Dipartimento di Polizia di Vallejo per riferire l’accaduto, rivendicando la responsabilità dell’aggressione, nonché gli omicidi di Jensen e Faraday di più di sei mesi prima. La polizia rintracciò la chiamata da una cabina telefonica in una stazione di servizio a Springs and Tuolumne, circa mezzo chilometro dalla casa della Ferrin e solo a pochi isolati di distanza dal Dipartimento dello Sceriffo di Vallejo. La Ferrin venne dichiarata morta all’arrivo in ospedale, Mageau sopravvisse, sebbene Zodiac Killer gli avesse sparato al volto, al collo e al torace.
Il 27 settembre 1969 l’uomo torna a far parlare di sè con un altro efferato delitto. Cecilia Ann Shepard e Bryan Calvin Hartnell, due studenti universitari, sono appartati nella loro auto in un parcheggio in prossimità del lago Berryessa, quando un uomo vestito con una corta tunica nera dotata di cappuccio e con disegnata una croce in un cerchio, si avvicina loro impugnando una pistola. Dice di essere evaso dalla prigione di Deer Lodge e di aver bisogno dell’auto e di soldi per fuggire in Messico. Dopo aver ottenuto quel che voleva il misterioso personaggio lega la coppia e comincia a pugnalarli: dieci coltellate alla ragazza e sei al ragazzo. Prima di andarsene, l’assassino scrive sulla portiera della macchina con gesso nero: Vallejo 12-20-68, 7-4-69, Sept 27-69-6:30. Con un coltello. I due ragazzi sono ritrovati da un pescatore che avvisa i ranger del lago. Nel frattempo, circa un’ora dopo, il dipartimento di polizia di Napa riceve una telefonata da un anonimo che riferisce di essere l’autore dell’aggressione: Vorrei segnalare un assassinio, no, un duplice omicidio. I corpi sono a due miglia a nord della sede centrale del parco. Erano in una Volkswagen bianca. Sono stato io. La Polizia rintraccia la cabina telefonica da dove è partita la telefonata, rilevando alcune impronte digitali, la cui unica utilità sarà quella di scagionare dal delitto Ted Bundy, un criminale seriale associato erroneamente al delitto.
Neanche un mese dopo, l’11 ottobre, il tassista Paul Stine è ucciso da un colpo sparato alla testa con una 9 mm. L’omicidio ha luogo verso le 22, all’angolo tra Washington e Cherry Street, nel quartiere di Presidio Heights, San Francisco. Prima di andarsene indisturbato, l’assassino strappa un pezzo di camicia insanguinata dalla schiena del tassista. Tre testimoni danno una generica descrizione dell’assassino: maschio bianco, corpulento, tra i venticinque e i trent’anni, alto circa un metro e settantacinque centimetri, con i capelli scuri e vestito di nero. Due giorni dopo la redazione del San Francisco Chronicle riceve la solita lettera firmata con croce e cerchio. Questa volta contiene anche un pezzo della camicia insanguinata della vittima. L’autore della lettera non solo conferma la sua responsabilità nell’omicidio del tassista, ma insinua che potrebbe rubare un pulmino della scuola e uccidere tutti i bambini che ci sono sopra.
I crittogrammi inviati alla stampa da Zodiac Killer

Crittogrammi di Zodiac Killer
Il 31 luglio 1969, Zodiac Killer torna a comunicare con tre lettere inviate alle redazioni di altrettanti giornali: il Times Herald di Vallejo, l’Examiner e il Chronicle di San Francisco. Ciascuna delle tre missive, oltre a fornire particolari che solo l’autore dei due crimini e la polizia potevano sapere, contiene un terzo di un crittogramma che, se risolto, dice il killer, svelerà la sua identità. Ogni lettera finisce con un simbolo, una croce iscritta in un cerchio, mentre il crittogramma termina con un codice «Ebeorietemethhpiti»: entrambi probabilmente sono il vero enigma da svelare per risalire all’identità del killer.
L’autore delle missive pretende la pubblicazione dei codici cifrati in prima pagina: Voglio che stampiate il codice in prima pagina, venerdì 1° agosto 1969, se non lo farete inizierò a uccidere venerdì notte e continuerò per tutto il weekend. Andrò in giro e prenderò tutte le persone che troverò, da sole o in coppia, e andrò avanti finché non ne avrò ucciso più di una dozzina.
I tre codici cifrati sono puntualmente pubblicati, anche se il capo della polizia di Vallejo chiede al loro artefice di fornire altri dettagli sugli omicidi, per provare così di essere realmente l’autore degli omicidi di Faraday, Jensen e Ferrin. Il 4 agosto la redazione dell’Examiner di San Francisco riceve un’altra lettera. In essa il killer racconta nuovamente con accuratezza la dinamica dei due delitti, spiegando anche come fa a sparare con sicurezza al buio. Per la prima volta si firma Zodiac: Caro Direttore qui è Zodiac che parla.
L’8 agosto, Donald e Bettye Harden, un professore di liceo e sua moglie, entrambi appassionati di enigmistica, riescono a decifrare l’intero crittogramma. La soluzione è una ripugnante dichiarazione di Zodiac Killer: Mi piace uccidere le persone perché è molto più divertente di ogni gioco selvaggio che si possa fare in una foresta. L’uomo è l’animale più pericoloso ed elettrizzante di tutti da uccidere. Qualcosa mi regala l’esperienza più eccitante che ci sia anche più di venire con una ragazza. La parte migliore è che quando morirò, rinascerò in paradiso e tutte le mie vittime saranno miei schiavi. Perciò non vi darò il mio nome o tenterete di fermare la mia raccolta di schiavi per la vita ultraterrena. Ebeorietemethhpiti.
Il significato degli ultimi diciotto simboli, quello che sembra una firma, non è stato mai chiarito.
Zodiac Killer invia altre due lettere inquietanti alla Stampa
Seguono altre due lettere, entrambe spedite al San Francisco Chronicle. Nella prima, dell’8 novembre, Zodiac Killer invia un altro crittogramma, mai decifrato. La seconda, il 9 novembre, ha un contenuto molto pericoloso: È Zodiac che vi parla. Dalla fine di ottobre ho ucciso 7 persone. Sono piuttosto arrabbiato con la polizia che dice un sacco di bugie sul mio conto. Così cambierò il metodo di raccolta degli schiavi. Non lo annuncerò più a nessuno. Quando commetterò degli omicidi, questi vi sembreranno furti, uccisioni di rabbia o futili incidenti etc. La polizia non mi prenderà mai perché sono più intelligente di loro: 1) l’identikit che gira corrisponde a me solo quando vado a caccia di anime, il resto del tempo sono completamente diverso. 2) Non possono avere le mie impronte come dicono perché io indosso delle coperture sulle dita, sono di cemento per aeroplani. 3) Tutte le mie armi sono state comprate per corrispondenza da paesi stranieri e non potete rintracciarmi. […] La sera dell’omicidio del tassista ero al parco, dei poliziotti si sono fermati per chiedermi se avessi visto qualcuno di sospetto. La lettera termina con una delirante descrizione e raffigurazione di una bomba in grado di far saltare in aria un autobus, che lo stesso Zodiac avrebbe costruito con le sue mani.
In una lettera inviata all’avvocato Melvin Belli, il 27 dicembre 1969, Zodiac perde la sua arroganza sollecitando addirittura l’aiuto del legale, perché teme di perdere a presto la padronanza di se stesso e di ricominciare a uccidere: Per piacere mi aiuti, non manterrò il controllo ancora a lungo. Purtroppo Zodiac non contatterà più Belli.
A Zodiac sono accostati altri due episodi, seppur non perfettamente in linea con il suo modus operandi: il sequestro di Kathleen Johns e della figlioletta il 22 marzo 1970 nei pressi di Patterson, e la scomparsa di Donna Ann Lass svanita nel nulla il 26 settembre 1970 a South Lake Tahoe (Nevada).
Kathleen Johns riesce a fuggire dal suo rapitore, dopo che con l’inganno si era offerto di accompagnarla a casa. Dopo aver raggiunto la stazione di polizia di Patterson e aver visto l’identikit di Zodiac, la donna sostiene che poteva essere lui l’aggressore. Il 24 luglio la redazione del San Francisco Chronicle riceve una lettera in cui Zodiac Killer si attribuisce il rapimento. A differenza delle altre lettere, in questa mancano i tradizionali particolari che Zodiac “offre” per attestare il suo coinvolgimento, per questo viene ritenuta un’operazione di Zodiac per farsi pubblicità oppure opera di uno sciacallo.
Anche la sparizione di Donna Ann Lass nel settembre del 1970 si crede sia opera di Zodiac. Il supposto collegamento con il serial killer sarebbe una cartolina spedita al San Francisco Chronicle il 22 marzo del 1971, che tuttavia non contiene nessuna prova. Il corpo di Donna Lass non è mai stato trovato.
Fonte Parziale: Youtube