Vampiro di Cluj: reale vicenda avvenuta in Romania nel 1816
Vampiro tra mitologia e folklore riporta alla mente il personaggio letterario del Conte Drakula, ispiratore di numerosi racconti horror. Vi è una vicenda, accaduta proprio in Transilvania, patria del noto vampiro letterario, nel 1816 che merita di essere trattata su Altrarealta.com.
Premesso che la credenza nei vampiri risalirebbe alla preistoria, la popolarità nelle creature assetate di sangue si diffuse agli inizi del XVIII sec. in seguito all’influenza delle superstizioni presenti nell’Est Europa e nei Balcani, fortemente radicate e diffuse.
Tuttavia il caso del vampiro di Cluj registratosi in Romania nel 1816 presenta particolari tali da non poter essere interpretato come il frutto di una storia leggendaria frutto della fantasia di un burlone.
Storia del vampiro di Cluj nella Romania dell’800

Il vampiro di Cluj
L’apparizione di un vampiro è avvenuta nel 1816 in Romania e precisamente in un villaggio situato nei pressi di Cluj. Quello che distingue questa storia di vampirismo da tutte o perlomeno da quasi tutte le altre storie riguardanti i vampiri è il fatto che dell’apparizione e delle vicende riguardanti tale vampiro esiste addirittura un resoconto scritto redatto da un nobile che risiedeva in un castello situato nei pressi di Cluj. Tale resoconto scritto, ritrovato casualmente all’interno di un libro della sua biblioteca, è particolarmente attendibile perché è stato redatto dal nobile in questione circa un mese dopo la fine degli eventi riguardanti tale caso di vampirismo ragion per cui non è possibile realizzare che si tratti di una leggenda nata dall’alterazione di fatti storici avvenuti molto prima della scrittura di tale resoconto.
Tutto ha inizio in un’osteria del villaggio vicino Cluj, più o meno animata di persone, tra le quali anche uno dei servitori del nobile narratore. Entra un personaggio che attira subito l’attenzione di tutti per la sua aria sinistra. Il silenzio si tramuta in terrore quando l’uomo si presenta come un vampiro, mostrando i suoi canini aguzzi. Avvicinandosi ad uno degli avventori intento a bere il suo bicchiere di vino, l’uomo lo addenta al collo ferendolo in maniera poco profonda. Al gesto segue la dichiarazione dell’uomo che quel tipo sarebbe morto entro pochi giorni. Detto questo, dopo un quarto d’ora lascia l’osteria. L’uomo morso dal personaggio misterioso morì effettivamente dopo una settimana.
Il servitore del nobile tornato al castello racconta tutto al padrone il quale in un primo tempo interpreta il racconto del servo come quello di chi inventa una storia dopo essersi ubriacato. Avendo però sentito che il fatto accadeva in presenza di altri che affermavano la stessa cosa, con la prova dei segni lasciati sul collo del malcapitato morso dal vampiro, il nobile vuole approfondire e chiama al castello i testimoni della vicenda, accertandosi che la storia non è affatto una invenzione, soprattutto per il fatto che l’uomo morso viene trattenuto e piantonato in una delle stanze del castello, dai soldati del nobile e tenuto così isolato e sorvegliato fino al giorno della sua morte.
All’improvviso i soldati di guardia davanti alla porta sentono delle deboli grida emesse dall’uomo che sta per morire: l’uomo pronuncia solo questa frase udita dalle guardie: Il vampiro è venuto a prendermi. Le guardie entrano e possono solo assistere alla sua morte avvenuta pochi minuti dopo. Nella stanza la finestra risulta spalancata mentre nessuno ricorda di averla aperta. Fatto misterioso in quanto la stanza si trova in un punto molto alto del castello, per cui è impossibile l’accesso dalla finestra, unico punto non sorvegliato tra l’altro per la posizione e l’altezza da terra. Per precauzione il corpo dell’uomo viene distrutto bruciandolo ma il misterioso vampiro non fa più ritorno in quel villaggio.
Fonte Parziale: Macrolibrarsi