Rosalia Lombardo: la bella addormentata di Palermo
Rosalia Lombardo era una bambina nata a Palermo nel 1918 e morta di polmonite nel 1920, all’età di 2 anni. Il suo corpo riposa tra le salme delle Catacombe dei Cappuccini a Palermo, nella Cappella di Santa Rosalia. Cosa ha di particolare la storia di questa bambina morta troppo presto? Lo scopriamo su Altrarealta.com.
La salma di questa bambina è conservata in perfette condizioni tra le salme delle Catacombe dei Cappuccini ed è stata una delle ultime persone ad essere ammesse alla sepoltura nella cripta. Il padre ha voluto farla imbalsamare per opera del professor Alfredo Salafia. Ma come ha fatto questo corpo a conservarsi perfettamente per così tanti anni senza essere più trattato?
Ciò si è scoperto solo nel 2009 grazie a studi compiuti sugli appunti del professor Salafia. Fu infatti utilizzata una miscela di formalina, per uccidere i batteri, alcool che, unito alle condizioni micro-climatiche del luogo, avrebbe contribuito alla mummificazione, glicerina, per impedire l’eccessivo inaridimento, acido salicilico, che avrebbe impedito il proliferarsi di funghi, e sali di zinco, che conferiscono rigidità.
Rosalia Lombardo definita la bella addormentata

Rosalia Lombardo
La bambina appare intatta (seppur solo per il volto e non per il resto del corpo) tanto da destare l’impressione che stia dormendo, e da meritare il soprannome di Bella addormentata.
Il fenomeno che però ha destato interesse e curiosità nell’opinione pubblica è stato notato in più occasioni: sembrerebbe che la bambina apre e chiude gli occhi. Gli esperti hanno dato però una spiegazione al fenomeno misterioso: si tratta di un’illusione ottica prodotta dalla luce che filtra dalle finestre laterali, e che durante il giorno è soggetta a cambiamenti, secondo quanto afferma Dario Piombino-Mascali, conservatore del sito. Inoltre la mummia di Rosalia Lombardo ha cambiato posizione: prima era inclinata grazie a un supporto ligneo, adesso, nella nuova vetrina, è invece in posizione orizzontale. Si osserva quindi, meglio che in passato, che le palpebre non sono totalmente chiuse, né lo sono mai state.
Il fenomeno non è certo da imputarsi all’umidità, come si pensava, in quanto l’atmosfera all’interno della vetrina espositiva è controllata e soggetta solo a minime variazioni. La vetrina è concepita, infatti, per bloccare qualsiasi forma di vita batterica e fungina e, grazie a una pellicola speciale, per contrastare gli effetti della luce che, nel corso del tempo, avevano determinato alterazioni cromatiche al corpo.
Fatto sta che l’emozione e la curiosità sono diventate tangibili soprattutto nei palermitani che da sempre considerano Rosalia Lombardo un gioiello prezioso. D’altronde la sua salma è una delle più note: è visibile nella Cappella di Santa Rosalia in fondo al primo corridoio, sulla sinistra.
Il Convento dei Cappuccini dove riposa Rosalia Lombardo
La piccola Rosalia Lombardo riposa nel Convento dei Cappuccini a Palermo, nel quartiere Cuba, accanto alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Sia la Chiesa che il Convento risalgono al XVI secolo, benchè edificati su strutture precedenti. Nel sotterraneo è possibile visitare le Catacombe dei Cappuccini.
Il Convento è conosciuto in tutto il mondo per la presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero, che attira la curiosità di numerosi turisti. Lo spettacolo macabro degli innumerevoli cadaveri esposti, come quello della piccola addormentata di Palermo, è spunto di riflessione sulla caducità della vita, sulle vanità terrene e sull’inutilità dell’attaccamento degli uomini alle loro fattezze esteriori.
Le gallerie furono scavate alla fine del ‘500 e formano un ampio cimitero di forma rettangolare. Non sono mai state inventariate le salme ivi presenti, ma si è calcolato che debbano raggiungere la cifra di circa 8.000 corpi.
Le mummie, in piedi o coricate, vestite di tutto punto, sono divise per sesso e categoria sociale, anche se la maggior parte di esse appartengono ai ceti alti, poiché il processo di imbalsamazione era costoso. Nei vari settori si riconoscono: prelati; commercianti e borghesi nei loro vestiti “della domenica”; ufficiali dell’esercito in uniforme di gala; giovani donne vergini, decedute prima di potersi maritare, vestite con il loro abito da sposa; gruppi familiari disposti in piedi su alte mensole, delimitate da sottili ringhiere simili a balconate; bambini, come Rosalia Lombardo.
Fonte Parziale: Wikipedia