Osho Rajneesh maestro mistico indiano
Osho Rajneesh è noto in tutto il mondo come un grande mistico e maestro spirituale indiano, il quale abbandona la cattedra di filosofia per diventare maestro spirituale. Con Altrarealtà.com approfondiremo i tratti essenziali di un grande illuminato del XX secolo.
L’esperienza illuminata di Osho, il cui carisma è stato paragonato a quello di Gurdjieff, inizia a 21 anni, con l’esperienza mistica dell’illuminazione che lo porta a viaggiare per l’India, tenendo discorsi e condurre campi di meditazione. Nel 1974, all’età di 43 anni, fonda un ashram a Pune dove arriva a ricevere circa trentamila visitatori l’anno.
Nel 1981 si trasferisce in Oregon dove fonda una Comune destinata però a sgretolarsi a causa di attività illecite commesse dai suoi esponenti di spicco e denunciate pubblicamente dallo stesso Osho. Osteggiato dal governo americano, nel 1986 torna in India dove le sue condizioni di salute subiscono un forte peggioramento, da lui attribuito a un avvelenamento subìto nelle carceri dove era stato recluso. La sua vita si conclude a Pune all’età di 58 anni, morendo nel gennaio 1990.
Il pensiero del maestro Osho

Maestro Osho
Nei suoi insegnamenti, Osho enfatizza l’importanza della meditazione, della consapevolezza, dell’amore, della creatività, dell’umorismo e di una gioiosa celebrazione dell’esistenza. Tutti valori da lui ritenuti soppressi dai sistemi del pensiero imposti dalla società, dalle fedi religiose e dalle ideologie.
Osho invitò l’uomo a vivere in armonia e in totale pienezza tutte le dimensioni della vita, sia quelle interiori che quelle esteriori, poiché ogni cosa è sacra e ricolma del divino. Fautore di una ribellione fondata sul senso critico e sul rifiuto di assumere qualsiasi norma di vita o valore sociale solo perché comunemente accettati, fu un forte oppositore delle religioni organizzate e di ogni tipo di potere.
Il maestro considerava tutte le tradizioni religiose come false credenze che reprimono l’essere umano allontanandolo dalla Verità. Le idee di Osho ebbero un notevole impatto sul pensiero New Age occidentale, dal quale tuttavia lo stesso Osho prese le distanze. La popolarità di questo personaggio mistico aumenterà soprattutto dopo la sua scomparsa.
Il particolare stile nell’insegnamento del maestro Osho
Gli insegnamenti di Osho, forniti attraverso i suoi innumerevoli discorsi, non erano espressi in forma accademica ma inframmezzati da battute ed espressi con una retorica che molti trovavano suggestiva. Il loro contenuto non era statico, ma mutava nel tempo. Osho gioiva del paradosso e della contraddizione, rendendo il suo lavoro difficile da riassumere. Si dilettava nell’assumere comportamenti apparentemente in contrasto con l’immagine tradizionale di un individuo illuminato. Nei suoi primi discorsi, in particolare, era noto per il suo umorismo e il rifiuto di prendere qualcosa sul serio. Questo comportamento, volubile e difficile da accettare, era giustificato come una tecnica per la trasformazione che serve a spingere le persone oltre la mente.

Maestro Osho
Secondo Osho ogni essere umano è un Buddha con la possibilità di illuminarsi, capace di amore incondizionato e di rispondere (piuttosto che reagire passivamente) alla vita, anche se l’ego solitamente lo impedisce poiché legato ai condizionamenti sociali, alla creazione di falsi bisogni e conflitti, e ad un’illusoria identità. Ciò costituisce una barriera alla realizzazione dell’essere, che può fiorire solo se ci si sposta da un esistere in periferia a un esistere al proprio centro. Osho considerava la mente un semplice meccanismo utilitaristico, necessario per sopravvivere, tuttavia nell’uomo moderno essa versa in uno stato caotico che gli impedisce di vivere autenticamente il momento presente, che è l’unica dimensione “reale” e fonte di gioia.
Il risultato è che la gente avvelena se stessa con nevrosi, ossessioni e insicurezze. L’uomo dovrebbe utilizzare la mente come un utile strumento al proprio servizio, e non farsene assoggettare come invece accade nell’attuale società. Osho sosteneva che la repressione psicologica (spesso propugnata dai capi religiosi) fa sì che i sentimenti repressi riemergano in un’altra forma, e inoltre la repressione sessuale dà origine a società ossessionate dal sesso. Piuttosto che reprimersi, le persone dovrebbero aver fiducia in se stesse e accettarsi incondizionatamente. Questo non va compreso solo intellettualmente, perché la mente potrebbe assimilarlo come semplice informazione, ma è necessaria la meditazione che, per il maestro, è quello stato di puro essere, di pura consapevolezza di sé che trascende la mente e la cui realizzazione può essere agevolata da apposite tecniche. Il suo stadio supremo è l’Illuminazione, ossia la scomparsa dell’ego e l’estatica fusione col Tutto (in sanscrito bodhi, il risveglio spirituale). Non una pratica, quindi, ma uno stato di coscienza che è possibile raggiungere in ogni momento, anche con azioni quotidiane; una totale consapevolezza che risveglia l’individuo dal sonno dell’attività meccanica della mente.
Fonte Parziale: Amazon