Jim Jones fondatore del Tempio del popolo

Jim Jones è stato un predicatore statunitense e fondatore della congregazione religiosa Tempio del popolo. Il suo nome è legato ad uno spaventoso massacro e suicidio di massa avvenuto a Jonestown, dove morirono oltre lui anche 909 membri della sua congregazione, compresi bambini. Approfondimento su Altrarealtà.com.
Jones nacque a Lynn, un piccolo villaggio situato nel confine dell’Ohio. Suo padre, James Jones, iscritto al Ku Klux Klan, era tornato dalla prima guerra mondiale con problemi al polmone che gli fecero riconoscere lo stato di invalidità.
L’indigenza della famiglia spinse Jim a frequentare le chiese del villaggio, appassionandosi ad improvvisare dei sermoni con gli amici e a bacchettare chi facesse rumore durante il salmo. Più tardi lasciò Lynn per andare a lavorare come inserviente nell’ospedale Reid Memorial a Richmond, dove conobbe Marceline Baldwin, sua futura moglie che lo accompagnerà fino alla fine della sua vita. Si trasferì con Marceline a Indianapolis dove fondò la sua prima chiesa, la chiesa cristiana Tempio del popolo.
Jim Jones e il proselitismo

Jim Jones fondatore del Tempio del popolo
Alla ricerca di adepti, Jones si spostò continuamente negli Stati Uniti d’America. A Mendocino (California) fondò una cooperativa agricola. Nel 1972, si trasferì a San Francisco. La comunità – che si batteva contro la speculazione edilizia e gli sfratti, propugnando una sorta di Socialismo cristiano – raccolse numerosi diseredati, soprattutto di colore.
Jim Jones appoggiò il candidato democratico George Moscone, che venne eletto sindaco di San Francisco; quest’ultimo nominò Jones membro della Commissione interna comunale. Personaggio controverso: pur predicando una specie di socialismo cristiano, Jones era ateo e in un certo senso odiava il cristianesimo, come per esempio nell’episodio di aver gettato una Bibbia e di averla chiamata libro idolo. Lui aveva quindi il piano di fingersi cristiano per predicare la sua strana forma di comunismo.
Ma Jones iniziava a dare segni di squilibrio; asseriva di essere in grado di compiere miracoli e le prime voci di molestie sessuali nei confronti di alcuni adepti cominciarono a diffondersi. Qualcuno sostiene invece una versione completamente diversa dei fatti: Jim Jones e la sua setta erano perseguitati dal governo statunitense perché adottavano un sistema di vita che si svincolava dalle regole capitalistiche, cosa questa che rappresentava una minaccia per gli interessi di alcune classi dirigenti.
Il trasferimento di Jim Jones e degli adepti in Guyana e la morte
Messo sotto accusa da più parti, Jim Jones si accordò segretamente con il governo della Guyana per ottenere alcuni lotti di terreno nella giungla. Nell’estate del 1977, più di mille persone si trasferirono con un ponte aereo di cargo e voli charter nella nuova terra promessa di Jonestown, voluta e creata dal reverendo in mezzo alla fitta vegetazione e isolata dal mondo esterno. Jones scelse quel posto perché lo riteneva luogo ideale per pregare e salvarsi da un olocausto nucleare.
Nel 1978 il deputato del Congresso Leo Ryan si recò in visita a Jonestown assieme ad un gruppo di giornalisti per verificare cosa accadesse nella comunità; durante la sua permanenza, ricevette un biglietto di richiesta d’aiuto e denuncia per le condizioni di schiavitù in seno alla comunità. Ma le guardie del corpo di Jones scoprirono il tradimento e uccisero a colpi di mitra il deputato e la sua scorta vicino all’aereo prima del decollo.
Il 18 novembre 1978, il reverendo annunciò alla comunità che per difendersi dall’invasione del Male tutti i fedeli del Tempio del popolo avrebbero dovuto uccidersi e fece distribuire un cocktail di Flavor Aid al cianuro. Il reverendo venne trovato morto con un colpo di proiettile alla testa; attorno a lui giacevano i corpi di 909 persone. I sopravvissuti del Tempio del popolo furono 127, tra cui il figlio di Jones.
Fonte Parziale: Wikipedia
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