Il grimorio di Papa Onorio: approfondimento storico
Il grimorio è un libro di magia. I libri di questo genere vennero scritti in gran parte tra la fine del Medioevo e l’inizio del XVIII secolo. Contenevano soprattutto corrispondenze astrologiche, liste di angeli e demoni, istruzioni per creare incantesimi, preparare medicine e pozioni, invocare entità soprannaturali e fabbricare talismani. Altrarealta.com vuole però porre l’attenzione in particolare sul grimorio attribuito a Papa Onorio III.
Il 18 luglio 1216 diciannove cardinali riunitisi a Perugia, dove Papa Innocenzo morì due giorni prima, decidono di accordarsi per un candidato di compromesso, vista la delicata situazione in Italia con la minaccia dei Tartari e di un probabile scisma. I cardinali Ugolino da Ostia (futuro papa Gregorio IX) e Guido di Preneste, furono incaricati di indicare il nuovo Papa. La loro scelta cadde su Cencio Savelli, che accettò la tiara papale con riluttanza, prendendo il nome di Onorio III. Venne consacrato a Perugia il 24 luglio, incoronato a Roma il 31 agosto, e prese possesso del Laterano il 3 settembre, amato dai fedeli romani soprattutto pr la sua bontà e indulgenza.
Secondo la tradizione esoterica sarebbe attribuito al pontefice un grimorio magico per l’evocazione demoniaca che, secondo quanto dice la sua bolla che introduce il libro, serve a insegnare come schiacciare il demonio in nome di Cristo. Naturalmente la filologia non crede che detto grimorio sia opera sua bensì di qualcuno che voleva diffamarlo.
Il grimorio attribuito a Papa Onorio
Attribuito erronaeamente a Papa Onorio III detto il Grande, questo manoscritto risale, probabilmente, alla seconda metà del 1500. Autore è sicuramente un conoscitore dei rituali magici e dei trattati di magia antica più importanti. Si pensa anche che esso possa essere stato un uomo di Chiesa (alcuni dicono Onorio II, antipapa).

Onorio III autore del grimorio
Aleister Crowley disse di aver utilizzato, modificandole, molte delle formule descritte in questo grimorio. Nel volume dopo il rituale vero e proprio si trovano appendici sugli spiriti e sul modo di evocarli, sulla preparazione del cerchio e sull’evocazione del re dei demoni. Il Libro di Onorio, meglio conosciuto come Grimorium Honorii Magni, venne pubblicato per la prima volta in latino a Roma nel 1629, mentre esiste una traduzione in francese stampata sempre a Roma nel 1670.
Insieme al Grand Grimorium ha una fama sinistra e diabolica per i sacrifici di sangue richiesti durante i rituali. Secondo l’intestazione il grimorio sarebbe in realtà la trasposizione di una Bolla Papale emessa da Onorio III il Grande (successore di Innocenzo III che regnò tra il 1216 ed il 1227) con l’intenzione di dare a tutti i cristiani la facoltà e la possibilità di evocare e comandare i demoni.
Il senso del grimorio nella Bolla Papale di Onorio
La Bolla di Papa Onorio precisa con esattezza a quali spiriti siano dedicati gli scongiuri del grimorio, indicando così nella sterminata falange di presenze ultraterrene, un ben delimitato settore d’interesse. La frangia di popolazione disincarnata che il grimorio insegna ad evocare è la più tenebrosa: riferita cioè agli angeli ribelli che vennero precipitati nell’abisso per i loro peccati.Tali spiriti sono divisi in nove ordini, denominati: pseudothei, spiriti di menzogna, vasi di iniquità, vendicatori dei delitti, prestigiatori, potenze dell’aria, furie, criminatori, tentatori.
Per comprendere come queste forze possano, con un opportuno rituale, coagularsi in forma concreta e sensibile di fronte all’evocatore e seguirne la volontà, bisogna fare riferimento all’interpretazione del “Tutto” secondo le dottrine magiche, distinto in tre mondi, fisico, spirituale e divino. La coesistenza dei tre mondi nel Tutto fa si che la loro apparente separazione sia solo di ordine gerarchico.
Nella pratica magica evocatoria, la consustanzialità dei tre mondi viene utilizzata per creare, attraverso un rito facente leva sulle leggi fondamentali del Tutto, l’equilibrio e l’analogia, una forma plasmata nella luce astrale, ossia la sostanza eretica che costituisce il substrato dinamico del Trimundio, la quale può essere modellata dal pensiero tramite atto creativo dinamizzato dal rito (legge dell’equilibrio). In tal modo viene a formarsi un’immagine costituente il simulacro di una potenza sovrasensibile, divina o demoniaca, dotata di virtù corrispondenti agli influssi astrali sotto i quali essa è stata plasmata (legge dell’analogia). Tale immagine può essere evocata, ossia richiamata in presenza del mago che l’ha plasmata, attribuendole i poteri dell’entità trascendente che l’ha connessa mediante il rito. Nella tradizione ermetica occidentale, tale operazione viene scissa in due parti: Solve e Coagula. Ciò che va sciolto sono le scorie del pensiero non vivificato, attraverso un fuoco interiore. Si procede poi ad addensare nella forma pensiero creata dal mago sul piano astrale quella forza vivificante che determinerà in essa un’esistenza autonoma: fase più complessa che le scuole esoteriche tengono segreta.
Il grimorio di Papa Onorio è un testo reperibile in numerose librerie tematiche, disponibile per coloro che vogliano approfondire ulteriormente l’argomento, rispetto a quanto sviluppato su Altrarealta.com.
Fonte Parziale: Il grimorio di Papa Onorio a cura di Jorg Sabellicus