I Tarocchi di Rider Waite (Recensione Libro)
I Tarocchi di Rider Waite sono sicuramente l’opera più famosa ed apprezzata del noto mistico ed esoterista Arthur Waite. Con Altrarealta.com scopriamo di più. I 78 Arcani furono ideati dallo stesso Waite e disegnati grazie a l’aiuto della sua discepola Pamela Smith, tra il 1908 e il 1909 da cui nacque un mazzo illustrato di soli personaggi dinamici per tutte le 78 carte. Prima di allora solo i Tarocchi di Sola – Busca del 1491, a cui i Tarocchi di Rider Waite si ispirano parzialmente, contenevo illustrazioni su ogni carta a differenza dei ben conosciuti Tarocchi Marsigliesi dove gli arcani minori erano semplicemente rappresentati con numero e seme senza ulteriori illustrazioni. AltraRealta.com oggi vuole farvi conoscere la storia su come sono nati queste splendide carte e perché ben presto sono diventate il mezzo preferito dei vari esperti di divinazione ma anche di quelli alle prime armi.
Da parte sua Waite non era mai stato soddisfatto né dei Tarocchi tradizionali né da quelli ideati dall’ordine della Golden Dawn (al quale lui apparteneva), per cui decise di creare un Mazzo che rispondesse a determinati requisiti. Anche la scelta della disegnatrice, Pamela Colman Smith, non fu casuale: la donna, conosciuta all’interno della Golden Dawn prima della scissione era considerata da tutti, ma soprattutto dai Waite, dotata di grandi poteri psichici e di un gran talento artistico. Durante la stesura de i tarocchi di Rider Waite, il famoso esoterista guido passo dopo passo, e carta dopo carta la giovane artista affinchè le figure contenessero interiormente ciò che appartiene ai Grandi Maestri .
Come prima anticipato Waite si ispirò liberamente a varie correnti nella stesura del suo mazzo, e non esitò ad usare alcuni simboli caratteristici di un altro famoso mazzo: quello di Sola-Busca del 1491. Possiamo addirittura afferma che determinate carte furono del tutto copiate sia nel numero che nell’illustrazione. Tuttavia possiamo oggi affermare che per quanto riguarda il significato figurativo de i tarocchi di Ridere Waite, vi sia una grande influenza dei maestri dello stesso Waite, ovvero Mathers e Wescott. Il tutto è confermato da palesi analogie tra il mazzo di Waite e nel Liber T (ovvero i manoscritti relativi alla dottrina dei Tarocchi della Golden Dawn).
I Tarocchi di Rider Waite e il loro vero fine

I Tarocchi di Rider Waite – Il Mago
Contrariamente a quanto si possa pensare, i Tarocchi di Rider Waite, non hanno come scopo principale la divinazione, considerata dallo stesso Waite un gioco, pur riconoscendone la possibilità di predire il futuro. I Tarocchi, afferma lo stesso mistico, contribuiscono all’evoluzione dell’individuo, e la divinazione è subordinata a questo fine. Lo stesso significato di ogni carta deve essere compreso in modo che, chi voglia avvicinarsi a questo mondo, scopra da solo il vero e completo messaggio della singolo Arcano.
Lo studio del Tarocco, dice Waite, va approfondito individualmente, anche e soprattutto per la divinazione. La “Verità” che viene detta dai tarocchi è frutto di combinazioni delle figure e dalla loro posizione dove lo studioso, attraverso la propria mente, dovrà manipolare queste combinazioni in modo da riproporre un insieme di messaggi coerenti con il caso preso in analisi o con il problema che affligge lo studioso stesso.
Dal punto di vista simbolico questi Tarocchi sono pregni di riferimenti, oltre che al Liber T, anche al ciclo del Graal e alla letteratura Rosacrociana. Anche per questo immediatamente, dopo la loro pubblicazione nel 1909, si scatenò subito l’interesse dei vari creatori di Tarocchi i quali iniziarono ad utilizzare i Tarocchi di Rider Waite per realizzare i propri mazzi. Sovente è possibile trovare in Tarocchi meno famosi analogie con il mazzo di Waite, sia da un punto di vista del significato, sia dal punto di vista figurativo, soprattutto per ciò che concerne gli Arcani Minori. Anche al giorno d’oggi nella creazione di nuovi mazzi si tengono in considerazione i Tarocchi di Rider Waite come base da cui partire nella costruzione di un mazzo per la divinazione del futuro.
Il Trattato su I Tarocchi di Rider Waite: un libro difficile ma affascinante!
Per fare comprendere meglio il significo del proprio mazzo, Waite accompagna alla pubblicazione de i Tarocchi di Rider Waite un trattato chiamato The Pictioral Key to the Tarot in cui cerca, anche se in maniera enigmatica, di spiegare il significato di ciascun arcano. Inizialmente si pensò che, data la natura alquanto oscura di questo trattato, i Tarocchi siano destinati ad un pubblico esperto in grado di comprendere i vari segreti divinatori quindi persone già introdotte nella Divinazione. Tuttavia ad una più approfondita analisi possiamo dire che questo non è del tutto vero.
Il trattato su i Tarocchi di Rider Waite si compone di 3 parti: Il Velo e i suoi simboli dove l’esoterista illustra brevemente i Tarocchi spigandone sommariamente il significo simbolico e la storia, sollevando anche la questione sulla vera origine dei Tarocchi, che secondo Waite, non sarebbe da imputare alla tradizione egiziana. La seconda parte del trattato è intitolata La dottrina del Velo che contiene 78 tavole in bianco e nero del mazzo, e una discussione dei simboli unici scelti per ogni carta. Mentre la terza e conclusiva parte del trattato è dedicata alle tecniche di divinazione tra cui anche il metodo della Croce Celtica che ebbe proprio grande diffusione a seguito di questo trattato.
Nonostante il trattato possa sembrare adatto ad un pubblico già navigato, i Tarocchi di Rider Waite vengono utilizzati sia da professionisti che da neofiti che si avvicinano per la prima volta alla disciplina della divinazione. Ciò avviene perché, contrariamente al Tarocco Classico, le illustrazioni su ciascuna carta dei tarocchi aiutano lo studioso a comprendere meglio il significato in sede di divinazione. Negli Arcani Maggiori determinati dettagli figurativi possono far meglio identificare il soggetto, mentre negli Arcani Minori la figura dinamica aiuta a completare e comprendere l’intera situazione.
Iniziando a leggere il libro/trattato notiamo da subito come l’autore non punta ad una comprensione immediata ma invita il lettore ad una lettura e rilettura del contenuto. Il contenuto è difficile da interpretare ad una prima semplice lettura: l’autore tende a parlare per archetipi e anche per i lettori navigati necessita di grande attenzione.
Ma se da una parte vi è un’oggettiva difficolta di interpretazione (sempre ad una prima lettura) dall’altra invece, leggendo riga dopo riga, il lettore viene catapultato in un mondo fatto di immagini, archetipi che se ben interpretati possono portare alla rivelazione dei grandi segreti.
In definitiva il trattato dei tarocchi di Rider Waite è un iniziazione misterica dove, chi ha veramente voglia di intraprendere il “viaggio”, può comprendere e raggiungere la meta.