Fiori di Bach: alternativa naturale alla cura delle malattie
Fiori di Bach: rimedi naturali alternativi alla medicina tradizionale che stanno guadagnando un profilo sempre più popolare tra coloro che vogliono trovare la cura fai da te. Ciò è in parte dovuto alla loro crescente disponibilità ed accessibilità in punti vendita come i negozi di alimenti naturali. Approfondiamo questo interessante argomento su Altrarealtà.com.
Ciò è vero specialmente per la formula Rescue Remedy (Rimedio di emergenza) di cinque fiori, che è diventata assai famosa come sostanza terapeutica delicata, che non dà assuefazione, per il trattamento di sintomi derivanti da trauma, stress o incidente. Oltre ad un uso autocurativo, i terapisti alternativi, come erboristi, omeopati, aromaterapeuti o naturopati, prescrivono i Fiori come utile supplemento alla propria terapia.
C’è da chiarire che le pratiche relative all’uso dei Fiori di Bach non sono accetate dalla scienza medica in quanto non c’è stata verifica sperimentale condotte con metodo scientifico. Tuttavia il loro utilizzo ha portato nei singoli casi a risultati interessanti e positivi.
Edward Bach, padre della terapia a base di Fiori di Bach

Edward Bach ideatore della cura con i Fiori di Bach
Edward Bach credeva implicitamente nella cura della persona ammalata piuttosto che della malattia: questo convincimento, insieme al suo intenso sentimento religioso, lo spronò a cercare un sistema di cura che prendesse in considerazione gli squilibri fisici, mentali, emotivi e spirituali che egli considerava alla base dell’insorgere della patologia.
Il metodo dei Fiori di Bach, ideato da Edward Bach, usa le forze naturali di alcune varietà di fiori selvatici ed innocui. Secondo Bach, i rimedi floreali, adoperati da soli o insieme a qualunque cura, cambiano gli stati mentali negativi, poiché era convinto che la malattia fosse la concretizzazione di un atteggiamento mentale. Di conseguenza, modificando quest’ultimo non è più presente la causa base della malattia.
Secondo Bach le malattie sorgono dall’incapacità del paziente di ascoltare il proprio intuito e seguire un istinto positivo. L’essere umano diventa vulnerabile alle malattie quando una resistenza di fondo agisce come ostacolo al vero sviluppo della personalità: tale resistenza può prendere la forma di emozioni come ansia, ira o rigidità mentale, che potrebbero essere sufficienti a bruciare il potenziale positivo di una personalità equilibrata. Dunque Bach vedeva i sintomi della malattia secondo una prospettiva positiva, in quanto ci avvertono della necessità di apportare modifiche, ad esempio cercare di correggere gli eccessi alimentari, rilevare le deficienze nello stile di vita (come la mancanza di esercizio fisico o di rilassamento), o evitare le abitudini a pensieri negativi che potrebbero minare la salute.
Approccio alla metodologia terapeutica dei Fiori di Bach
Bach sviluppò un approccio altamente simbolico per la comprensione dei sintomi fisici: ad esempio, egli vedeva la rigidità delle articolazioni e dei muscoli come un riflesso della rigidità mentale, mentre i sintomi asmatici potevano essere interpretati come un soffocamento delle reazioni emotive ad un trauma. Da questo trarrebbe efficacia il rimedio dei Fiori di Bach.
L’approccio del professor Bach è innovativo rispetto a quello della dipendenza da osservazione dei dati clinici attraverso esperimenti controllati, fondamentali nella sperimentazione clinica di rimedi omeopatici. Edward Bach era molto più attratto dall’uso dell’intuizione e dell’interpretazione simbolica dei sintomi della malattia, rendendo estremamente fluidi i confini tra l’esperienza religiosa e la cura delle malattie.
Bach considerava assai controproducente la terapia ortodossa con i farmaci, che sopprimeva temporaneamente i sintomi fisici, senza intervenire alla radice del problema: secondo lui, quando la debolezza costituzionale non riceve un adeguato controllo, il risultato inevitabile non può essere che una futura evoluzione verso malattie più serie. Bach riteneva che il medico avesse un ruolo di consigliere e di assistente, aiutando il paziente ad assumersi sempre più la responsabilità della propria salute; i suoi rimedi floreali hanno una funzione molto simile perché, oltre a sostenere nei momenti di stress e di cattiva salute, possono essere usati prima che compaiano sintomi patologici.
In quest’ottica, i Fiori di Bach rappresentano una forma di terapia preventiva da intraprendere quando nell’insieme ci si sente esauriti o fuori forma. Il loro utilizzo, sebbene sia demonizzato dalla scienza medica per la carenza della adeguata sperimentazione con metodo scientifico, pare abbiano dato dei risultati in numerosi casi. Il primo a sperimentarne l’efficacia fu Bach stesso il quale riuscì a riprendersi da un tumore alla milza che, a detta dei medici, non gli avrebbe dato lunghe prospettive di vita, avendo riscontrato presenza di metastasi anche al fegato.
Bach decise di reagire a questa notizia dalle conseguenze apparentemente inevitabili passando il proprio tempo in laboratorio, assorbito completamente dai propri esperimenti. Ma i tre mesi passarono, e Bach non morì. La malattia regredì, fino a scomparire del tutto, e non si ripresentò per molti anni. Fu così che Edward Bach teorizzò che un grande entusiasmo e una grande voglia di vivere aiutavano nella guarigione delle malattie. Su questo principio, infatti, si fonderanno, più tardi, i suoi rimedi. Si trattava dei 12 guaritori, ossia 12 Fiori base capaci di curare 12 stati d’animo:
- Rock Rose per sopire il panico;
- Mimulus per la paura;
- Cerato per l’ignoranza;
- Scleranthus per l’indecisione;
- Gentian per il dubbio;
- Water Violet per il dolore;
- Impatiens per l’impazienza;
- Agrimony per l’irrequietezza;
- Chicory per la costrizione;
- Vervain per il fanatismo;
- Clematis per l’indifferenza.
- Centaury per la debolezza
Il Bach Centre, a Mount Vernon, nell’Oxfordshire, contea dell’Inghilterra, fu la casa e il luogo di lavoro del dottor Bach durante gli ultimi anni della sua vita. Qui egli condusse le sue ricerche sui suoi 38 rimedi. Gli studiosi del Bach Centre continuano ancora oggi a preparare le tinture madri dai fiori, dalle foglie, dalle cortecce e uno dall’acqua di una sorgente del Galles seguendo le precise indicazioni lasciate da Bach. Il Centro offre anche servizi di divulgazione attraverso lezioni al pubblico e pubblicazioni per chi è già “esperto”, ed è quindi aperto liberamente ai visitatori.
Fonte Parziale: Amazon