Clavicula Salomonis: Il Simbolo Perduto di Dan Brown
Clavicula Salomonis o piccola chiave di Salomone è un grimorio anonimo del Seicento ed è uno dei più famosi testi di demonologia, conosciuto ai più come Lemegeton. Altrarealtà.com ne parla con particolare riferimento ad un romanzo che ha ispirato il famoso scrittore Dan Brown, di cui suggerisce l’acquisto.
Gran parte del suo contenuto deriva da testi del Cinquecento, tra i quali la Pseudomonarchia Daemonum di Johann Weyer, e da grimori tardo-medievali. Vi si possono rintracciare anche chiare influenze cabalistiche e della mistica musulmana. All’interno del libro la presenza di preghiere a Cristo e alla Santissima Trinità rendono falsa l’attribuzione dell’opera a Re Salomone.
La Clavicula Salomonis contiene dettagliate descrizioni degli spiriti e dei rituali necessari per evocarli e costringerli a eseguire gli ordini del mago, definito come esorcista all’interno del testo. Vengono date istruzioni dettagliate circa i simboli, le procedure rituali da eseguire, le azioni necessarie per impedire che gli spiriti prendano il sopravvento, i preparativi che devono precedere l’evocazione e il modo in cui costruire gli strumenti necessari per l’esecuzione di tali rituali.
Struttura della Clavicula Salomonis

Clavicula Salomonis
Il grimorio si suddivide in cinque parti o sezioni:
Ars goetia, chiamata semplicemente goezia che costituisce la prima sezione del grimorio. Contiene le descrizioni dei 72 demoni che si dice furono evocati da re Salomone e da lui rinchiusi in un vaso di bronzo sigillato con simboli magici e obbligati a servirlo. L'”Ars goetia” contiene inoltre le istruzioni per costruire un vaso di bronzo simile e per usare le formule magiche per invocare senza rischi questi demoni. La seconda sezione della Clavicula Salomonis viene definita Ars theurgia goetia ed espone i nomi, le caratteristiche e i simboli dei 31 spiriti aerei, sia buoni che maligni, che Salomone invocò e illustra i rituali necessari alla loro invocazione.
Segue l’Ars paulina, la cui scoperta attribuita all’apostolo Paolo, nel testo viene definita Ars paulina di Re Salomone. Si suddivide a sua volta in due capitoli: il primo capitolo illustra come contattare gli angeli delle varie ore del giorno, i loro sigilli, la loro natura, le relazioni tra questi angeli e i sette pianeti allora conosciuti, i corretti aspetti astrologici per invocarli, i loro nomi, le procedure per l’invocazione. Il secondo capitolo riguarda gli angeli che governano i segni zodiacali e ogni grado di ciascun segno, la loro relazione con i quattro elementi, i loro nomi e i loro sigilli. Questi angeli vengono qui chiamati “angeli degli uomini” poiché ogni persona nasce sotto un segno zodiacale, con il Sole posizionato a un specifico grado di esso. La quarta sezione illustra l’Ars Almadel ovvero come costruire una tavola di cera su cui disegnare simboli protettivi. Quali materiali e colori impiegare e quali angeli evocare, purchè si chieda loro solo ciò che è giusto. In breve vengono trattate anche le date e gli aspetti planetari più indicati per evocare gli angeli in questione. Infine troviamo l’Ars notoria, grimorio conosciuto dal Medioevo, ove si dichiara che l’arte fu rivelata da Dio al Re Salomone tramite un angelo. Contiene preghiere mescolate a parole cabalistiche in varie lingue tra cui ebraico e greco antico oltre alle indicazioni su come recitarle. Una di esse fa riferimento alla Santissima Trinità oltre agli apostoli e ai martiri e a come il Re Salomone ricevette la rivelazione dall’angelo.
Clavicula Salomonis nel romanzo di Dan Brown
La Clavicula Salomonis viene citata nel romanzo Il Simbolo Perduto di Dan Brown in un elenco di titoli di grimori. Il romanzo ha un prologo di grande impatto scenografico: l’iniziazione misteriosa di un trentaquattrenne nella sala di un tempio massonico, che si trova a pochi isolati dalla Casa Bianca. L’iniziato, che ha davanti a sé la figura vestita di bianco del venerabilissimo Maestro, avvicina un teschio alla bocca, lo inclina e beve il vino rosso, scuro come il sangue, in lunghe sorsate, a sigillo del suo giuramento per la nuova fratellanza.
Da qui, sempre nella stessa zona di Washington D. C. e nell’arco di una sola, lunghissima giornata, si dipana l’intrigo della narrazione, irresistibile e coinvolgente, come solo Dan Brown riesce a creare. Langdon, convocato nella capitale americana dal potente massone Peter Solomon per tenere un intervento di apertura al prestigioso istituto culturale Smithsonian, ben presto capisce che quella conferenza è un pretesto per attirarlo in una trappola e obbligarlo ad impegnarsi nel tentativo di svelare segreti millenari.
Il viaggio del professore tra labirinti, oscuri templi, antichi riti iniziatici diventa così una vera e propria corsa contro il tempo, che prende l’avvio dopo il ritrovamento di una mano mozzata con all’anulare un anello istoriato da emblemi massonici. è la mano destra di Solomon e Langdon capisce di avere poche ore per ritrovare l’amico e un’unica arma, la sua abilità nel decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture di Washington.
Fulcro della storia è il ruolo della massoneria nella costituzione degli Usa: massoni furono i padri della patria americana, da Franklin a Washington, così come lo furono i presidenti Roosevelt, Truman e Ford. Il mistero ruota intorno a un oscuro pittogramma cifrato che è impresso sulla Clavicula Salomonis: quest’ultimo potrebbe evocare il potere del re d’Israele di scatenare i demoni e sarebbe un’arma invincibile nelle mani sbagliate, capace di mettere a rischio l’intero pianeta. Contro Langdon, si misura un personaggio minaccioso, pieno di tatuaggi e imbottito di steroidi, che cerca di svelare quel segreto nascosto per secoli dalla massoneria, mentre la dottoressa Katherine Solomon, specializzata in scienza della relazione fra mente e corpo, è una sorta di eroina a fianco di Langdon nella soluzione dell’enigma, sospeso sul confine fra realtà ed immaginazione.
Fonti Parziali: Wikipedia, Amazon