Cecilia Gatto Trocchi antropologa morta suicida
Cecilia Gatto Trocchi (Roma, 19 giugno 1939 – Roma, 11 luglio 2005) è stata un’antropologa docente di antropologia culturale presso le Università di Cagliari, di Chieti, di Perugia e alla Sapienza di Roma. Un personaggio sul quale Altrarealta.com approfondisce sulla sua vita interrottasi in maniera tragica dieci anni fa.
Infatti le cause che hanno motivato il gesto estremo del suicidio della professoressa Trocchi sarebbero state collegate ad una forte depressione a seguito della prematura scomparsa del figlio Marco per una forma aggressiva di leucemia: dolore che la madre non avrebbe sopportato, ponendo fine alla vita lanciandosi nel vuoto all’interno della tromba delle scale dove la stessa abitava. A rafforzare questa convinzione sarebbero state le dinamiche del fatto. La dottoressa che abitava al primo piano, si sarebbe recata fino al quinto piano, avendo premura di bloccare l’ascensore per non essere fermata nel suo intento e si sarebbe lanciata nel vuoto stringendo tra le mani una fotografia del figlio.
La tragica decisione di Cecilia Gatto Trocchi di togliersi la vita a seguito del forte dolore per la perdita di suo figlio sembra non convincere chi invece pensa che la vera causa della morte della professoressa sia riconducibile agli studi e agli approfondimenti che erano stati portati avanti sul tema della massoneria.
Attività e competenze di Cecilia Gatto Trocchi

Cecilia Gatto Trocchi
Antropologa di grande fama, la Trocchi è stata autrice di numerose pubblicazioni riguardanti l’occultismo e l’esoterismo, le nuove religioni, i miti e le leggende e in particolare i fenomeni legati alle sètte e alla diffusione delle pratiche magiche ed occulte.
Nei confronti dello studio critico del mondo del neospiritualismo italiano Cecilia Gatto Trocchi adottò per prima, nel contesto italiano, alcuni metodi tipici dell’antropologia culturale, primo fra i quali la così detta osservazione partecipante, entrando a farne parte in modo partecipante sebbene con interessi soprattutto conoscitivi intorno a sètte e conventicole, vivendo quindi in prima persona i percorsi pseudoiniziatici e manipolatorii che ne costituiscono l’ossatura.
Questa esperienza diretta veniva poi riportata in saggi e conferenze non prive talora di un taglio umoristico, provocando indignate proteste da parte dei settari e dei loro appartenenti. Significativa è stata la sua lunga permanenza all’interno del mondo di sedicenti streghe e maghi, in cui riuscì a fingersi una loro collega. E’ stata collaboratrice dell’Associazione Le Tarot di Faenza e dell’Istituto Graf di Bologna per l’organizzazione di mostre dedicate ai vari aspetti della storia dell’esoterismo dal Medioevo ai tempi moderni. Per Eurispes si è occupata di due ricerche effettuate negli anni ’90: I soldi del diavolo e Notizie del mistero. Volto noto dei principali salotti televisivi, da Porta a porta al Maurizio Costanzo Show, grazie alle attività di divulgazione inerenti i suoi studi. Preziosa è stata anche la collaborazione con il GRIS, Gruppo di Ricerca e Informazione sulle Sètte, definito in tal modo dal 2001.
La morte di Cecilia Gatto Trocchi per suicidio celerebbe un omicidio?
Nonostante si possa accreditare l’ipotesi che un forte dispiacere possa procurare uno squilibrio psicofisico tale da indurre un soggetto a desiderare la morte per se stesso, nel caso della scomparsa di Cecilia Gatto Trocchi ci sarebbero dei particolari che inducono a dubitare che la professoressa abbia deciso di interrompere il corso della propria esistenza.
La tesi portata avanti da talune correnti di pensiero indurrebbe invece a supportare che la nota antropologa sia stata vittima di un assassinio mascherato da suicidio. La tipologia del suicidio operato adombra un simbolismo: la professoressa che aveva rivelato degli arcana imperii doveva essere punita, precipitandola al suolo. Da una posizione elevata alla quale era giunta, doveva discendere verso il basso.
Tuttavia l’aspetto più eloquente del suicidio sarebbe la data in cui lo stesso è avvenuto, il giorno 11 che parrebbe evocare la firma degli illuminati. Anche il quinto piano sembra rivelare altro elemento: il numero cinque era ritenuto da Dante Alighieri un numero sinistro e misterioso.
Si può dare credito oppure no a teorie come questa che purtroppo non troveranno mai fondamento investigativo nè scientifico ma resta un mistero il fatto che Cecillia Gatto Trocchi, donna dal carattere agguerrito e combattivo, si sia lasciata andare in maniera così remissiva alla scomparsa del figlio a seguito della malattia improvvisa, restando un mistero anche il fatto che un anno prima il ragazzo fosse stato coinvolto in un incidente stradale dal quale ne era uscito illeso. Difficile dunque pensare ad uno stato depressivo della professoressa quanto piuttosto al fatto che gli studi e le attività della Trocchi abbiano iniziato a dare problemi alla sua famiglia, soprattutto se si pensa che per il suo iter di studio la stessa fu partecipe attiva di riunioni massonico/sataniche. Dubbi e perplessità restano, così come un enorme vuoto che la scomparsa di questa nota e affermata antropologa ha lasciato nel mondo della cultura e della scienza. Proponiamo un convegno tenutosi un anno prima della tragica scomparsa sul tema: Il fascino indiscreto dell’esoterismo.
Fonte Parziale: Amazon Wikipedia