Cecil Hotel: l’albergo testimone di numerose disgrazie
Cecil Hotel ora noto come Stay on Main è un hotel di fascia medio bassa, situato in Downtown Los Angeles, in Main Street, dotato attualmente di 600 camere mentre originariamente ne erano 700. Su Altrarealta.com avevamo già avuto modo di accennare a questo albergo, trattando del misterioso caso della morte di Elisa Lam.
Costruito nel 1924, l’albergo è stato progettato per i viaggiatori d’affari, ma nel 1950 ha guadagnato una reputazione come residenza per transienti. Una parte della struttura è stata rinnovato nel 2007, dopo l’insediamento di nuova gestione. Ciò che ha reso notorietà all’albergo, è stato il fatto di essersi reso protagonista di numerosi fatti di cronaca nera, tra omicidi, incidenti mortali e suicidi avvenuti al suo interno. Il caso di Elisa Lam non è stato chiarito fino in fondo per cui è ancora un mistero se si tratti di suicidio oppure di omicidio, beninteso che il ritrovamento del corpo della ragazza lascia escludere l’ipotesi suicida per vari fattori.
In particolare, il Cecil Hotel è stato la residenza riportata per i serial killer Richard Ramirez nel 1985 e Jack Unterweger nel 1991. Si dice di essere uno degli ultimi luoghi dove Elizabeth Short è stata vista prima del suo assassinio nel 1947.
Il Cecil Hotel e la morte della Dalia Nera

Elizabeth Short, vista viva l’ultima volta presso il Cecil Hotel
Si documenta una serie di fatti tragici avvenuti all’interno di questo albergo, oltre il caso della studentessa canadese trovata morta all’interno di una delle cisterne poste sul tetto.
Bisogna tornare al lontano 1946 quando Elizabeth Ann Short, nota come la Dalia Nera, giunse ad Hollywood con la speranza di poter entrare nel mondo dello spettacolo, ma riuscì solo ad avere ruoli in film pornografici, all’epoca illegali anche negli USA. Fu vista viva l’ultima volta nei pressi del Cecil Hotel per essere poi ritrovata la mattina del 15 gennaio 1947 a Leimert Park, un quartiere meridionale di Los Angeles.
Il corpo era stato abbandonato in un terreno non edificato e venne scoperto intorno alle 10 del mattino dalla signora Betty Bersinger, la quale stava passeggiando insieme alla figlia di tre anni. Inizialmente la signora Bersinger pensò che si trattasse di un manichino abbandonato. Realizzato che era un cadavere, la Bersinger corse nella casa più vicina e telefonò alla polizia. Il corpo di Elizabeth Short era nudo e squarciato in due parti all’altezza della vita, mutilato e con vistosi segni di tortura; aveva i capelli tinti di rosso e le era stato lavato via accuratamente tutto il sangue dal corpo. Il suo volto era orrendamente mutilato da un profondo taglio da un orecchio all’altro, creando l’effetto chiamato Glasgow Smile. Il caso non è mai stato risolto.
Omicidi efferati e suicidi avvenuti nel Cecil Hotel
Il 22 ottobre 1954 Helen Gurnee cade dalla sua stanza al settimo piano del Cecil Hotel, schiantandosi sull’insegna dell’albergo. Una settimana prima si era registrata sotto falso nome: Margaret Brown. Non si scoprirà mai il motivo del suo gesto estremo nè il perchè non avesse voluto dichiarare la sua vera identità.
L’11 febbraio 1962 Julia Moore si affaccia ad una finestra dell’ottavo piano e si lascia cadere nel vuoto, frantumando un lucernaio intrno del secondo piano prima di toccare terra. Muore sul colpo. Non viene ritrovato alcun biglietto che lasci intuire un gesto premeditato ma viene rinvenuta solo una ricevuta dell’autobus timbrata del valore di 59 centesimi e un libretto di risparmio della Illinois National Bank del valore di 1800 dollari. Le cause del suicidio o presunto tale non verranno mai accertate.
Il 12 ottobre dello stesso anno la ventisettenne Pauline Otton tenta il suicidio dopo un furioso litigio con l’ex marito, Dewey. Si lancia nel vuoto dal nono piano, atterrando sull’ignaro passante George Gianinni. Entrambi muoiono sul colpo sul marciapiede antistante l’ingresso dell’albergo.
Il 4 giugno 1964 viene ritrovata morta nella propria stanza l’operatrice telefonica in pensione Goldie Osgood, detta Pigeon Lady, la signora dei piccioni, conosciuta e benvoluta da tutti per la sua abitudine di portare da mangiare ai piccioni di Pershing Square. La donna è stata violentata, accoltellata e strangolata e il suo assassino ha lasciato la camera in disordine, forse nel tentativo di cercare qualcosa di valore. Di fianco al corpo senza vita della donna, il cappello dei Dodgers, la squadra di baseball di Los Angeles, che era solita indossare, oltre a un sacchetto colmo di mangime. Dopo poche ore gli agenti di polizia fermarono in Pershing Square un uomo con i vestiti grondanti di sangue, Jacques B. Enlinger. Sebbene a prima vista sembri proprio lui il colpevole, non si riescono a trovare prove a suo carico e dunque viene rilasciato. La polizia non riuscirà a trovare un colpevole nemmeno per questo efferato e insensato delitto. Giungiamo in tempi più recenti, anni 1984/85 quando il Cecil Hotel ospita all’ultimo piano Ricardo Ramirez detto Night Stalker. Nella sua stanza da 14 dollari a notte mutila, stupra e tortura 14 vittime seguendo un rituale satanico ben preciso e gettando nel panico tutta Los Angeles. Viene arrestato il 31 agosto 1985 e condannato alla camera a gas. Tuttavia nel 2006 viene ritrovato morto in cella prima che la pena venisse eseguita. Ci vediamo a Disneyland è stato il suo commento alla sentenza di condanna.
Nel 1991 il serial killer Johann Unterweger, noto come Jack lo scrittore, affitta una stanza per cinque settimane. Durante la sua permanenza al Cecil Hotel uccide tre prostitute, fatte entrare di nascosto dalla scala antincendio con la promessa di 30 dollari. Le stupra e le strangola con il loro reggiseno: modalità che utilizzerà per ognuno dei suoi 11 omicidi tra l’Austria e gli USA. Viene arrestato nel 1992 e condannato da un tribunale statunitense all’ergastolo senza possibilità di uscire sulla parola. Si suicida con un elastico il giorno stesso della sentenza, nel 1994. Paradossalmente, per la legge austriaca, Unterweger è ritenuto ufficialmente innocente in quanto morto prima del processo di appello. L’ultimo fatto di cronaca avvenuto all’interno dell’albergo maledetto è la morte misteriosa e irrisolta della studentessa Elisa Lam.
Fonte Parziale: Wikipedia