Castello della Rotta a Torino: misteriose entità al suo interno
Castello della Rotta situato nel comune di Moncalieri, in provincia di Torino, figura essere uno dei luoghi segnalati come infestato da entità e oscure presenze. Con Altrarealta.com intraprendiamo un percorso alla scoperta di uno dei luoghi di sicuro interesse per gli amanti del paranormale.
Si tratta di un castello medievale costruito tra il XIII e il XV secolo e oggi non visitabile. Quando fu costruito, il maniero era posto a difesa del ponte sul torrente Banna, su cui passava la strada romana proveniente da Pollenzo.
Sul suo nome sono state proposte le seguenti spiegazioni: rotta (sconfitta militare), rotha (roggia, fossa irrigatoria), rotta (rottura di argini, luogo aperto, la via rupta ovvero la rotta delle navi). La costruzione, denominata all’epoca la Grancia Rupta si ergeva in una piana aperta e scarsamente abitata. La grancia era una fattoria fortificata dove venivano raccolti i prodotti della tenuta.
Struttura e caratteristiche del Castello della Rotta
In seguito a operazioni di restauro negli anni ’80, il Castello della Rotta ha rivelato la sua struttura quattrocentesca. A forma di quadrilatero, con un vasto cortile interno e una cisterna centrale, la cappella con volta ogivale, la torre di vedetta, l’ala conventuale con sala di rappresentanza, il cellario, le stalle, i magazzini, i sotterranei.
Il prospetto principale è caratterizzato dall’arcigno torrione, col portale d’accesso sormontato dallo stemma dei Valperga (un ramoscello con il capro), che divide, a sinistra, la parte con il primo piano e finestre rettangolari a sesto acuto su cui si estendono i locali di servizio, e, a destra, la fabbrica meno estesa con la cappella e altre stanze.
Alcune cronache parlano di una destinazione templare intorno al 1100 e giovannita per il castello della Rotta. Altre fonti, al contrario, ritengono sia stato edificato dopo la soppressione del suddetto ordine.
La Rotta, comunque, fu fortificata soprattutto per la difesa dai briganti, poiché nella metà del 1400 erano terminati i conflitti tra comuni o feudi, dato che la pianura piemontese era sotto la giurisdizione del duca di Savoia.
Il castello mutò spesso proprietario: dai romani, ai longobardi, ai templari (lo tennero per oltre trecento anni), e nel Cinquecento ai Savoia. Fu testimone di due battaglie: Tommaso Francesco di Savoia, principe di Carignano (da cui discenderanno i re d’Italia), vi subì, nel 1639, una disfatta con l’esercito francese e, nel 1706, mentre il suddetto assediava Torino, fu adibito a deposito di polvere da sparo per rifornire clandestinamente gli abitanti della città.
Vi morì, pazzo, il 30 ottobre 1732, l’abdicatario re di Sardegna Vittorio Amedeo II, qui rinchiuso dal figlio Carlo Emanuele III.
Alla fine del Settecento, pertanto, la storia della costruzione come fortilizio era conclusa e prevalse la destinazione abitativa gentilizia.
Avvistamenti di fantasmi all’interno del Castello della Rotta
Molti sono gli avvistamenti di fantasmi all’interno del Castello della Rotta. Il fenomeno più singolare è la processione degli spettri che avrebbe luogo ogni anno tra il 12 ed il 13 giugno: anime soli, tristi e violente, legate al castello ed alla sua storia percorrono le mura in un corteo rituale.
Sembra poi che all’interno del cortile s’aggiri il fantasma di un cavaliere a cavallo (di cui, secondo la leggenda, si è trovata la tomba nei pressi del Castello) con sul petto una grande croce di ferro.
E’ stato avvistato anche il fantasma di una giovane fanciulla, sposa del signore del castello, la quale, rea d’essersi innamorata di un cavaliere templare, sarebbe stata gettata dal marito dalla sommità della torre.
Si racconta poi del fantasma di un certo Frate Guglielmo, reo d’aver commesso vari delitti tra cui omicidio, sevizie ed abuso carnale, murato vivo all’interno di una nicchia aperta nel muro nelle viscere del castello.
In talune notti, specialmente d’inverno, molti abitanti di Moncalieri affermano di vedere il fantasma di un bambino aggirarsi nel cortile del castello, il quale sarebbe morto, secondo la leggenda, perché travolto da una carrozza.
E’ stato più volte avvistato anche il fantasma della nutrice del bambino, che il giorno stesso della sua accidentale morte, decise di togliersi la vita presa dal rimorso. La poveretta s’aggira ancora per il castello, alla ricerca del bambino che quel giorno non era riuscita a custodire, lasciando dietro di sé un delicato profumo di rose e di gigli.
Fonte Parziale: Amazon Wikipedia