Caso Loudun: straordinaria possessione collettiva
Caso Loudun: uno straordinaria possessione demoniaca di massa, avvenuta in Francia nel 1634. Approfondimento su Altrarealtà.com. Ad essere coinvolto in questo straordinario caso di possessione fu padre Urbain Grandier e le suore Orsoline di Loudun.
Le accuse rivolte a padre Urbain furono gravissime: uso di magia nera e plagio nei confronti delle religiose, con testimonianze che parlano di vera e propria possessione diabolica.
Il caso Loudun è stato fonte di ispirazione di numerose opere letterarie a tematica horror, come il romanzo di Aldous Huxley del 1952. La storia, ambientata in Francia nel 1631 narra del cardinale Richelieu che, deciso a sedare una rivolta, chiede l’intervento del barone De Laubardemont, che trova difficoltà in quanto è ostacolato da Urbain Grandier, sacerdote del luogo. Si cerca quindi in più modi di eliminare l’ostacolo, finendo con l’accusare Grandier di possessione diabolica, e a condannarlo a morte, con sentenza eseguita il 18 agosto 1634.
Caso Loudun: chi era padre Urbain Grandier?

Caso Loudun
Anno 1617. L’abate Urbain Grandier, brillante allievo dei gesuiti, è curato della chiesa di Saint-Pierre a Loudun. Si distingue per il suo fascino e per la sua dialettica. Un giorno sedusse la figlia del procuratore del re: la giovane ebbe un figlio ma egli la dimenticò e si allontanò da lei per sedurre un’altra giovane.
A Loudun e Châtellerault, cittadina adiacente, il fatto veniva commentato e molte donne avevano messo gli occhi sul seducente curato, le cui messe si erano trasformate in eventi brillanti. Nelle sue prediche Grandier lanciava spesso attacchi contro i monaci rinchiusi nei conventi e contro quelli che andavano a mendicare per le strade, sollevando così lo scontento fra i carmelitani, i cappuccini ed i cordiglieri (alcune fonti narrano addirittura di scazzottate). Nel 1630, mentre il curato passava di successo in successo, una querela fu sporta contro di lui e inviata al Vescovo di Poitiers, Monsignor de la Rocheposay, per condotta scandalosa e immoralità: Grandier fu arrestato, condannato alla penitenza e scacciato per sempre da Loudun. Tuttavia, grazie alla sua scaltrezza, egli riuscì a far annullare questa condanna dall’Arcivescovo di Bordeaux.
Proprio nello stesso periodo correvano voci secondo le quali le suore del convento delle Orsoline di Loudun erano possedute dal demonio. La madre superiora, Madre Giovanna degli Angeli, aveva delle allucinazioni e delle visioni riguardanti il curato in questione, che tutti ammiravano. Poco dopo anche le altre religiose furono possedute dal diavolo: esse si contorcevano per terra, deliravano ed erano in preda a terribili spasmi.
Il direttore del convento, Padre Mignon, decise di esorcizzare le suore, assistito da un monaco carmelitano. Dopo alcuni esorcismi lo spirito che possedeva la madre superiora si rivelò essere astaroth, uno dei demoni più vicini a satana, e che era entrato in lei il giorno in cui Grandier le offrì delle rose. In seguito entrarono in lei anche altri sette spiriti d’impurità in quanto l’abate era solito visitare il convento di notte, attraversando i muri.
Nel 1632, dopo un numero di esorcismi senza fine, il Vescovo di Bordeaux intervenne per far cessare le troppe malelingue che nel tempo si erano diffuse rapidamente ordinando al direttore del convento di terminare il rituale esorcistico.
Ciononostante, solamente un anno dopo il rinomato cardinale Richelieu inviò a Loudun il commissario Jean de Laubardemont per far chiarezza sul caso Loudun sul caso e per distruggere il castello della città, in quanto possibile roccaforte di protestanti. Grandier fu arrestato nel 1634, mentre nel frattempo le suore possedute continuavano a ripetere il suo nome e che aveva partecipato ad un sabba ad Orléans.
Il prete, in prigione, propose di effettuare egli stesso gli esorcismi sulle religiose: davanti ad un folto gruppo di persone, riunite nella Chiesa di Saint-Croiz, gli furono presentate le possedute. Vedendolo, le indemoniate lanciarno urla terrificanti di strazio e collera, si rotolavano per terra, poi si gettavano su di lui, graffiandolo e mordendolo. Fu necessario intervenire per fermare la furia delle suore. La sorte di Grandier, fatto tornare immediatamente in prigione, era ormai segnata. Ad aggravare la sua situazione, già di per sé gravissima, fu il ritrovamento di diversi patti di sangue firmati con i demoni asmodeo e léviathan, assieme a resti di pelle umana. Fu condannato dal tribunale civile al rogo, dopo diverse torture in cui confessò d’aver aderito al satanismo.
Il caso Loudun viene risolto con l’intervento dell’esorcista padre Surin
Per la risoluzione del caso Loudun fu inviato dalle suore Orsoline padre Jean Joseph Surin nel 1631. Le religiose da lui sotto cura dicevano d’esser possedute dai diavoli asmodeo, astaroth, léviathan, behemoth e dagon. Lo spettacolo che spesso gli si presentava davanti era raccapricciante: nella cappella del convento la madre superiora era circondata da diciassette orsoline strillanti, che si contorcevano facendo smorfie, bestemmiavano e si rotolavano, si strappavano gli abiti e se li mangiavano assieme a dei pezzi di vetro. Gli esorcismi furono interminabili e molto difficili, al punto che prima di padre Surin, un altro esorcista era sprofondato nel buio della pazzia, morto in preda a deliri così come il medico delle religiose.
Il 20 aprile 1635 Surin torna ad esorcizzare la madre superiora, la quale sembrava peggiorare di mese in mese: il demone baalzebub scuoteva la religiosa sempre più ferocemente. Le venne ordinato in latino di adorare il S.S. Sacramento e di prostrarsi dinnanzi ad esso ma il diavolo, attraverso la suora, mostrò di nuovo una lingua nera e secca, dicendo: Perchè dovrei adorarlo dal momento che non partecipo alle sue grazie? Surin rispose con fermezza, mostrando un’immagine della Vergine: Come creatura, non dovete forse adorare Dio? Allora adorate la Madonna!
Lo spirito maligno replicò: Non ho niente a che fare con quella! Detto questo riprese ad urlare, schernendo l’esorcista e colpendolo con violenza sino a farlo cadere. Nel frattempo altri due demoni, balaam e behemot, si impardonirono della madre superiora. Surin sentiva d’aver perso la battaglia. Da quest’ultimo esorcismo Surin non riuscì a riprendersi e venne anche lui, dopo pesantissime vessazioni diaboliche, posseduto. Riprese il suo ministero poco dopo grazie alle numerose preghiere di liberazione che i religiosi di Loudun avevano donato alla sua causa.
La terribile esperienza divenne di dominio pubblico al punto che anche duca di Orléans oltre a diversi nobili dell’epoca accorsero a Loudun per vedere direttamente i fatti tremendi di cui si narrava. Nel frattempo Padre Surin, ripreso dallo shock, tra il 5 novembre 1635 ed il 10 gennaio del 1636 decise d’affrontare la situazione con la piena convinzione di poter liberare definitivamente le suore indemoniate. Il 29 novembre riusciva nel suo intento: il demone balaam veniva cacciato e sulla mano destra della madre superiora, tra lo stupore generale, era comparsa la scritta Saint Joseph) in lettere di sangue. Il 10 Gennaio fu la volta dei demoni isaacarum e zabulon: la folla era accorsa intondando inni e Surin era da ore in preghiera sulla suora, brandendo il S.S. Sacramento.
I diavoli, con un rantolo, prima di uscire dichiararono: Regina del Cielo e della terra, la vostra presenza ci obbliga ad uscire ai vostri piedi! Noi corriamo per tutta la terra, vediamo le questioni degli uomini, le guerre, i governi, gli stati, gli edifici, le scienze e le arti. Ci burliamo di tutto questo e non ci soffermiamo affatto perchè consideriamo tutto questo come un formicaio. Ciò che ci impegna principalmente è impedire l’amore di Dio verso gli uomini, e lasciamo gli imperi dove regna l’idolatria, per venire nel mondo cristiano a importunare una persone, per quanto abietta sia, quando ha deciso di unirsi a Dio. È vero, lo confessiamo, ci imbarchiamo in grandi imprese! Tuttavia uno dei due, in un impeto d’ira, disse all’esorcista: Me la pagherai! Ti faremo passare la Passione! La terribile profezia si avverò e Surin visse gli ultimi venti anni della sua vita in infermeria, in preda nuovamente a deliri ed allucinazioni. L’eroe del caso Loudun aveva pagato con la vita la vittoria sul male, concludendo una vicenda che per secoli rimarrà nell’immaginario collettivo come un punto buio della storia francese.
Fonte Parziale: Wikipedia