Anunnaki e la teoria delle origini dell’uomo
Anunnaki è un termine sumerico che indica nelle religioni della Mesopotamia l’insieme degli dèi sumeri e in seguito assiro-babilonesi. Essi erano costituiti in un’assemblea, presieduta da An, dio del cielo. Tale assemblea si componeva dei sette supremi, di cui facevano parte i quattro principali dèi creatori (An, Enlil, Enki, Ninhursag), con l’aggiunta di Inanna, Utu e Nanna e di 50 dei minori, detti anche Igigi. Approfondimento su Altrarealtà.com.
L’assiriologo italiano Pietro Mander sostiene che gli dèi Annuna siano un nome collettivo di divinità dal significato di discendenza principesca. La prima apparizione di questo nome collettivo delle divinità mesopotamiche appare nella letteratura religiosa sumerica risalente al periodo di Ur III (XX secolo a.C.). Allo stesso modo anche gli assiriologi Bottéro e Kramer danno la seguente definizione:
Gli Anunna, definizione sumerica (Progenie del Principe), resi in accadico con Anunnuku, Anunnaki, sembrano aver inizialmente composto il gruppo dei grandi dèi, che esercitavano all’interno della comunità divina i principali ruoli di comando, mentre gli Igigu-Igigi, termine più recente, di origine probabilmente semitica ma di significato fondamentalmente sconosciuto, designavano l’insieme degli dèi lavoratori di ordine inferiore […]. Più tardi la differenza si è sfumata e ciascuno dei due vocaboli ha potuto confondersi con l’altro o riferirsi, a seconda dei casi, sia all’insieme degli dèi, sia a questa o a quell’altra delle loro categorie. Anunnaku, per esempio, si è facilmente esteso alle divinità che abitano gli inferi come si vede in 18:32, mentre nella versione sumerica […] il corrispondente Anunna indica il gruppo di divinità infernali più importanti, che raccolti in assemblea prendono decisioni fondamentali.
Gli Anunnaki nella letteratura religiosa in lingua accadica
La relazione fra gli dèi Anunnaki e gli dèi Igigi non è chiara: talvolta i due nomi sono intercambiabili, ma, nel mito semitico del diluvio di Atra-hasis, gli Igigi costituiscono la sesta generazione di divinità, che devono lavorare per gli Anunnaki; dopo la loro ribellione sono sostituiti dall’umanità, che è creata in quella occasione.
Gli Anunnaki sono anche menzionati nell’Epopea di Gilgames, versione classica, quindi in lingua accadica, quando Utanapistim racconta la storia del Diluvio. Secondo questa tradizione, gli Anunnaki avevano incendiato la terra prima dell’arrivo della tempesta.
Gli Anunnaki compaiono nel poema babilonese Enuma Elis. Dopo la creazione dell’umanità, il dio Marduk divise gli Anunnaki (i grandi dèi) in due gruppi di trecento divinità ciascuno e assegnò al primo gruppo il cielo e al secondo la terra. Per gratitudine, gli Anunnaki costruirono un nuova dimora per gli dèi Marduk, Enlil ed Ea: il tempio di Esagila, che eguagliava l’Apsu.
Zecharia Sitchin e la sua teoria sugli Anunnaki

Zecharia Sitchin e gli Anunnaki
Zecharia Sitchin è stato autore di molti libri sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia ed è stato sostenitore della teoria dell’antico astronauta, come spiegazione dell’origine dell’uomo. Le controverse teorie di Sitchin basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, sono considerate pseudostoria e rifiutate da scienziati, storici e accademici. Inoltre le teorie e i libri di Sitchin sono stati fortemente criticati per ragioni quali la mancanza di conoscenze o studi specifici sull’archeologia mesopotamica e sulla storia del Vicino Oriente antico, congiunta ad una metodologia difettosa nello studio dei testi antichi sumerici, traduzioni errate di tali testi e affermazioni astronomiche e scientifiche che non corrispondono alla realtà.
Egli attribuisce la creazione dell’antica cultura dei Sumeri ad una presunta razza aliena, detta Elohim (in ebraico) o Anunnaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese. Tale pianeta, secondo Sitchin, avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto tra Marte e Giove. Dall’impatto sarebbe scaturita la Terra che sarebbe stata spinta nell’attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l’altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell’impatto avrebbero dato origine alle comete. Per tale motivo la Terra presenterebbe più continenti da un lato rispetto all’altro.

Anunnaki scheletri giganti
Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Nephilim ed Elohim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare di oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta rarefatta) e lo avrebbero trovato in Africa.
Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l’Homo Sapiens incrociando la loro razza con l’Homo Erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, secondo l’interpretazione che Sitchin dà dei testi sumerici, gli uomini avrebbero fondato la civiltà in Mesopotamia, in Egitto e in India, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi. Sitchin poi affermava che nel 2024 a.C. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri e che la ricaduta nucleare (fallout), sarebbe il vento malvagio che avrebbe distrutto non soltanto la città di Ur, secondo quanto sarebbe raccontato nel Lamento di Ur, ma avrebbe avuto ripercussioni su quasi tutta la Mesopotamia. Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici.
Un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo, che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Altri due siti,Machu Pichu e Bad-tibira, sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli. Sitchin sostiene anche che le civiltà mesoamericana e sudamericana siano derivate da quella sumera e accadica, e che le due divinità principali messicane e peruviane, Quetzalcoatl e Viracocha fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri e Africani nel nuovo continente.
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Circa 445.00 anni fa, astronauti provenienti da un altro pianeta giunsero sulla Terra in cerca di oro. Qui assunsero il ruolo di divinità, trasmettendo la civiltà al genere umano e insegnando agli uomini a venerarli.
La storia completa dell’impatto degli Anunnaki sulla civilizzazione umana è stata magistralmente narrata da Zecharia Sitchin nelle sue opere precedenti e in particolare ne Le Cronache Terrestri.
Fino a oggi però, è sempre mancato il punto di vista fondamentale, quello degli stessi Anunnaki, coloro che dal Cielo scesero sulla Terra. Com’era la vita sul loro pianeta? Quali ragioni li hanno spinti a stabilirsi sulla Terra e che cosa li ha poi allontanati dalla loro nuova patria? Per trovare risposta a queste domande serviva la testimonianza diretta di chi aveva vissuto da protagonista quelle antiche vicende.
Convinto dell’esistenza di questa testimonianza, Sitchin ha cominciato a cercarne le prove. Grazie ad uno studio approfondito delle fonti primarie, ha ricreato le memorie di Enki, il comandante degli Anunnaki.